
Ansa
Il foglio sportivo
A passeggio tra i segreti di Wimbledon
Per le fragole è un anno davvero eccezionale. Sono finite addirittura sulle cravatte del club
Il profumo dell’All England Lawn Tennis & Croquet Club (Aeltc), il club tennistico che dal 1877 organizza il Torneo di Wimbledon, si inizia a sentire a Southfields, la fermata della District Line dove ogni giorno tra fine giugno e la prima decina di luglio migliaia di appassionati escono ordinatamente dalla Tube per imboccare il vialone che scende verso l’Aeltc. Lungo Wimbledon Park Road, c’è chi vende i panama con il nastro a doppio strato verde e viola – i colori per antonomasia di Wimbledon, che simboleggiano rispettivamente il campo in erba e la regalità – e chi protesta per i prezzi troppo alti del torneo, mentre il bus 39, a passo d’uomo, avanza verso la queue, la leggendaria coda di Wimbledon, dove chi non è stato selezionato durante il Public Ballot, mettendosi in fila munito di numerino e tanta pazienza, può ancora sperare di ottenere un biglietto per l’Aeltc.
Per i più fortunati, quelli che hanno già il prezioso pass, il pellegrinaggio laico verso i Doherty Gates, i cancelli dell’Aeltc, continua invece fino a Church Road. Davanti all’ingresso alcune ragazze distribuiscono The Style Post, un’edizione speciale di Esquire pubblicata in occasione del torneo, dove vengono distillati consigli e piccoli segreti su come vivere con stile l’esperienza di Wimbledon: la quintessenza del posh.
“L’Aeltc è molto più di un semplice complesso sportivo: è il luogo in cui la tradizione incontra il gusto, dove la battaglia tra gladiatori si svolge sui campi, mentre sugli spalti si svolgono le battaglie sartoriali”, scrive Teo Van Den Broeke. Perché Wimbledon, da sempre, è anche una questione di stile. E non solo sui campi dove la grammatica del bianco non ammettere deroghe, dove l’erba è alta otto millimetri e dove gli applausi sono delicati, ma anche passeggiando tra i viali fioriti, nella coda per ordinare una birra o sulle panchine in legno dei campi laterali.
La cravatta in seta inglese green and purple di Ralph Lauren, con il logo “The Championships Wimbledon”, è un must have tra i gentlemen dell’Aeltc, ma quest’anno al negozio ufficiale del torneo va forte anche la Strawberry Collection. Che viene presentata così: “Le fragole sono talmente popolari ai Championships che il nostro team di designer ha creato una vasta gamma di articoli ispirati alle fragole nell’ambito della Wimbledon Collection. Che si tratti di abbigliamento, articoli per la casa o di un souvenir di Wimbledon, concedetevi qualcosa di dolce quest’estate”. Le fragole con la crema, si sa, sono il dolce simbolo dei Championships, un tema talmente serio che la direzione del torneo ha realizzato un mini-documentario, The Perfect Strawberry, e c’è una strawberry manager che gestisce tutto il percorso delle fragole, varietà Malling Centenary, coltivate dalla vicina azienda agricola Hugh Lowe Farms, raccolte a mano e consegnate ogni giorno a Wimbledon.
Secondo un articolo della Bbc, l’abbinamento strawberries and cream risale almeno all’epoca elisabettiana, quando le fragole, considerate già allora simbolo di lusso e fertilità, venivano servite con la panna in occasione dei banchetti a corte. La consacrazione, tuttavia, è arrivata con il torneo di Wimbledon. E ce lo conferma un articolo del Telegraph del 1881. “Poco prima dell’inizio della finale il padiglione dei rinfreschi si era completamente svuotato perché all’esterno era iniziata la distribuzione delle fragole con la panna”, scrive il quotidiano inglese. Quest’anno, dicono gli esperti, è un bumper year per la qualità delle fragole: un’annata eccezionale. Ma quante ne vengono mangiate durante le due settimane di Wimbledon? Quasi 35 tonnellate. E quelle che non vengono consumate, si legge sul pannello esplicativo accanto allo stand Strawberries and Cream, “vengono congelate e utilizzate per preparare la marmellata di fragole per gli scones e il pan di Spagna servito nel nostro Wingfield Café, aperto tutto l’anno”. Zero sprechi. E un prezzo che è rimasto popolare, £2.70, a differenza del Pimm’s, l’iconico drink britannico a base di Ginger Ale, foglie di menta e frutta, venduto a £12.25. Ma nonostante i rincari, nessun inglese rinuncerà al suo Pimm’s quando scende la sera sulla romantica collina dell’Aeltc, dove i fan senza biglietti per il Campo centrale o per il Campo 1 si riuniscono per guardare le partite sul maxi-schermo, con lo skyline di Londra sullo sfondo.
Inizialmente ribattezzata Henman Hill, dopo i percorsi dell’idolo nazionale Tim Henman, quattro volte semifinalista sull’erba londinese, è stata poi chiamata Murray Mound per il trionfo di Andy Murray nel 2013, diventato il primo giocatore britannico a vincere il torneo dopo Fred Perry nel 1936. La collina, ha annunciato l’Aeltc, avrà un volto nuovo nel 2027, in occasione della 150esima edizione del torneo di tennis più elegante del mondo.