
(foto di Michelangelo Moschella)
il racconto
Viaggio al termine della "queue", il modo più estremo per poter vivere il fascino di Wimbledon
Fare la coda è il modo più intenso (ma anche più democratico) per far parte del torneo di tennis più affascinante al mondo. Reportage dalle tende piantate accanto all'All England Lawn Tennis and Croquet Club, ripagati da un Fognini meraviglioso che impegna Alcaraz al quinto set. E dove i tifosi di Alcaraz sono più di quelli di Sinner
Wimbledon. La queue è il modo più "estremo" e più "intenso" per vivere il torneo di tennis più affascinante del mondo: Wimbledon. La queue inizia quando vuoi tu, ognuno è libero di piazzare la propria tenda nel parco adiacente all'All England Lawn Tennis and Croquet Club quando vuole. A ognuno viene consegnata una card con un numero in ordine crescente, più avanti sei nella queue e maggiori possibilità hai di accaparrarti i biglietti per i campi migliori. La nostra queue 2025 inizia alle 10.45 di domenica 29 giugno, card numero 610. La prima tenda, sulla quale è piantata una bandiera del Galles, pare sia di due ragazzi arrivati venerdì sera (!). Montate le tende, sotto un sole devastante, si inizia a cercare di passare il tempo in qualche modo. Le rigide regole inglesi prevedono che non puoi abbandonare la postazione per più di 30 minuti, noi essendo in gruppo possiamo concederci qualche strappo alla regola più ampio, restando sempre qualcuno a "presidiare" il fortino.
La queue è popolata in maniera estremamente eterogenea. C'è un ragazzo italiano con la maglia dello Spezia di Pio Esposito che sostiene che "la fede non si abbadona mai", c'è la ragazza londinese tifosa del Crystal Palace che è al settimo cielo quando ti dice che quest'anno faranno l'Europa League, avendo vinto l'FA Cup, ci sono le coppie di anziani che passano il pomeriggio seduti in sedia con gli ombrellini, ci sono i ragazzi più giovani che improvvisano partite di badminton nel parco. Curioso un dialogo tra due ragazzi, uno dei quali sostiene che rifarà la queue l'anno prossimo, l'altro replica dicendo: "L'anno prossimo voglio andare a vedere la F1 in Bahrein, quindi niente Wimbledon". Resta un mistero sul perché proprio in Bahrein...
Globalmente, focalizzandosi sul tennis, la rappresentativa italiana della queue è cospicua ed è tutta pro Sinner, il resto dei tifosi provenienti da tutto il mondo (molti asiatici) è quasi completamente pro Alcaraz, che dà l'idea di rappresentare davvero un fenomeno globale. Non mancano i supporter di Novak Djokovic, alcuni fedelissimi che si apprestano a vederlo per la ventesima volta, altri che non vogliono lasciarsi sfuggire l'occasione di vederlo per la prima volta in quello che potrebbe essere il suo ultimo Wimbledon, o uno degli ultimi. Ci si fa un giretto fuori dal parco per andare a prendere una birra e toh, incontri Paula Badosa, disponibilissima nel fare una foto di gruppo. Noi, da buoni italiani la ringraziamo con un coro personalizzato alla quale reagisce con una risata imbarazzata.
Più velocemente di quanto si possa pensare, arriva sera e ci rifugia in tenda, alle 5 in punto gli steward urlano già la sveglia. Si depositano i bagagli, si entra nel circolo e, in base al numero della queue card gli steward distribuiscono dei braccialetti per i biglietto dei campi centrale, 1 e 2. All'ingresso del circolo una statua di Fred Perry giganteggia e rappresenta il "benvenuti a Wimbledon". Fuori dal centrale, dei ragazzi dello staff compilano l'order of play di tutti i campi inserendo manualmente le targhette con i nomi di ogni giocatore. Una compagna di gruppo giustamente sostiene: "Ma non potevano farlo già ieri sera che si sapeva già il programma?". Evidentemente anche quello fa parte dell'order of play del lunedì.
Le partite iniziano alle 11 e si va avanti fino a sera inoltrata, un'overdose di tennis che ripaga tutta l'attesa, il sudore e il discomfort di dormire in tenda. Nel day 1 si è avuto modo di assistere al primo set di Mattia Bellucci sul campo 16, alla Sabalenka e all'emergente Joao Fonseca sul campo 1, per poi spostarsi sul Centrale e assistere a un meraviglioso Fabio Fognini impegnare Alcaraz fino al quinto set, per poi fare una pausa cena e tornare per il terzo set di Badosa-Boulter. Non prima di essersi fermati sul campo 7 per l'ultima game di Rachimova-Aito. E di aver visto entrare sul Centrale un ragazzo con la maglia gialloblu dell'Audace Cerignola. La magia di Wimbledon.
Ma bisogna correre fuori, prima che faccia buio (le 22.30 circa a Londra), bisogna rimontare le tende, la queue ricomincia, una nuova card ci è già stata data, una nuova notte in tenda ci attende, il day 2 di Wimbledon è già iniziato.