
Adrien Saddier (foto Getty Images)
golf
Adrien Saddier ha vinto l'Open d'Italia 2025
Il francese ha conquistato il trofeo grazie a una chiusura impeccabile, quattro birdie senza errori, la firma su un torneo controllato con intelligenza e afferrato con decisione proprio quando gli altri sembravano in attesa di un errore altrui. Tra gli italiani il migliore è stato Francesco Laporta, decimo
L’Open d’Italia 2025 si è chiuso all’Argentario con una vittoria netta e costruita nelle ultime nove buche, quelle in cui si decide davvero un torneo, quelle dove Adrien Saddier ha girato in trenta colpi dimostrando di saper leggere il vento, i green, i silenzi. Una chiusura impeccabile, quattro birdie senza errori, la firma su un torneo controllato con intelligenza e afferrato con decisione proprio quando gli altri sembravano in attesa di un errore altrui.
Alle sue spalle Martin Couvra ha fatto quello che ha potuto, giocando in sicurezza e rimanendo in partita fino alla fine, mentre Calum Hill ha pagato una giornata difficile in uscita dai tee. Dan Bradbury ha rimontato con energia, ma troppo tardi, Clément Sordet e Von Dellingshausen hanno fatto il loro dovere, ma senza accelerare quando contava davvero.
Il campo si è rivelato più complicato del previsto, soprattutto per chi ha provato a forzare, con green che si sono induriti col passare dei giorni e rough che puniva ogni esitazione. L’Argentario non ha mai ospitato un evento di questo livello, ma ha tenuto bene il colpo e imposto un ritmo severo, capace di far emergere chi davvero meritava il titolo.
Tra gli italiani il migliore è stato Francesco Laporta, decimo, con un torneo regolare e senza sbavature, seguito da Jacopo Vecchi Fossa con lo stesso punteggio. Più indietro Lorenzo Scalise e Andrea Romano, mentre Edoardo Molinari ha mostrato sprazzi della sua esperienza. Nessun italiano è mai stato realmente in corsa per la vittoria, ma la presenza è stata compatta e solida.
Il pubblico ha risposto, complice anche la scelta di una location affascinante ma logisticamente impegnativa. C’è voglia di golf, ma servono percorsi riconoscibili, un circuito nazionale che accompagni i migliori giocatori, e una Federazione, oggi guidata da Cristiano Cerchiai, che abbia la capacità di costruire con costanza.
Ora il tour prosegue altrove, e se il risultato non cambia gli equilibri internazionali, resta comunque il valore sportivo di una vittoria limpida. Saddier si prende il primo titolo sul DP World Tour e rilancia una carriera che sembrava smarrita. L’Open d’Italia, intanto, si conferma appuntamento da non trascurare, anche senza fuochi artificiali.