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Il Foglio sportivo - CALCIO E FINANZA
La favola Auckland City
La squadra dilettantistica neozelandese sorprende al Mondiale per club 2025 grazie a risultati eccezionali e un pareggio storico contro il Boca Juniors. Il torneo moltiplica i ricavi del club, trasformando la realtà di un team che paga i giocatori meno di 85 euro a settimana
Nel panorama iper-professionale del calcio globale, dove ogni dettaglio è misurato al millimetro, c’è ancora spazio per le favole. L’Auckland City, formazione dilettantistica della Nuova Zelanda, è la Cenerentola del Mondiale per club 2025. Un titolo che non è un cliché, ma una fotografia fedele della realtà: la squadra è composta interamente da calciatori non professionisti che però hanno vinto le ultime quattro edizioni della Champions League dell’Oceania.
C’è Adam Mitchell, difensore centrale e agente immobiliare a tempo pieno. C’è Jerson Lagos, che di mestiere fa il barbiere e di tanto in tanto prova a incidere in area di rigore. E poi c’è Christian Gray, maestro elementare e autore dell’unico gol neozelandese nel torneo, nel sorprendente pareggio per 1-1 contro il Boca Juniors, dopo il 10-0 col Bayern Monaco e il 6-0 contro il Benfica. Una rete che ha avuto conseguenze concrete: il premio è stato tutt’altro che simbolico. La Fifa, nel suo report iniziale, ha certificato che il club ha chiuso l’ultima stagione con appena 500mila euro di ricavi. Grazie al Mondiale, quella cifra è cresciuta di otto volte.
Solo per la qualificazione – ottenuta tramite ranking e suggellata appunto dalle quattro vittorie consecutive nella OFC Champions League – il club oceanico ha incassato 3,3 milioni di euro. A questa somma si è aggiunto il bonus per il pareggio contro il Boca: altri 900mila euro. Totale? 4,2 milioni. Per una società che retribuisce i propri calciatori con 84 euro a settimana, è un bottino clamoroso.