Sergio Ramos, capitano del Club de Fútbol Monterrey (foto Getty)

Calcio messicano

L'esperimento del Monterrey è sfuggito di mano

Andrea Romano

Dal ritorno a casa di Jesus Corona a Oliver Torres, fino all'accordo con Sergio Ramos, la società messicana che sfida l'Inter nel Mondiale per club sogna di diventare il nuovo Siviglia, o almeno la sua versione B

L’esperimento sembra essere ormai sfuggito di mano. Perché quella che doveva essere una semplice suggestione si è trasformata in un manifesto programmatico. Da un paio d’anni il Club de Fútbol Monterrey si è messo in testa di diventare il nuovo Siviglia. O almeno la sua versione B. Un obiettivo che la società messicana sta portando avanti con una devozione pressoché totale. Il primo tassello è stato apposto nell’estate del 2023, quando “Los Rayados”, gli strisciati, hanno deciso di riportare a casa Jesus Corona, l’esterno destro che proprio dal Monterrey aveva iniziato la sua scalata al calcio europeo. Prima il Twente, poi il Porto, infine Siviglia. In biancorosso c’era rimasto un anno e mezzo appena. Giusto il tempo di vincere un’Europa League contro la Roma senza mai neanche entrare in campo. “Il fanatismo consiste nel raddoppiare gli sforzi quando si è dimenticato lo scopo”, scriveva Santillana. Un aforisma che racconta piuttosto bene la politica che il club ha seguito negli ultimi dodici mesi.

In estate il Monterrey ha pescato dal Siviglia Oliver Torres, ma soprattutto Lucas Ocampos, ala dal talento intermittente con un passato non esattamente fulgido fra Genoa e Milan. Il colpo più sensazionale è stato messo a segno in inverno. Il 6 febbraio il sito del club ha annunciato il raggiungimento di un accordo con Sergio Ramos, uno che nel corso della sua carriera è stato tante cose e tutte insieme: gioiello del vivaio del Siviglia, totem del Real, condottiero della nazionale spagnola e poi cavallo di ritorno in Andalusia quando l’età e la forma fisica non erano più invidiabili. “Grazie alla sua leadership, alla forza difensiva, all'abilità offensiva e alla mentalità vincente, Ramos si unisce al Monterrey con l'obiettivo di fare la storia della squadra di Albiazul”, aveva assicurato il club.

Le cose sono andate in maniera diversa. Il centrale ha giocato 8 partite nel torneo di Clausura, segnando tre reti. Ma verrà ricordato soprattutto per la sfida contro i Pumas, quando conquistò la trentesima espulsione in carriera per aver rifilato un calcio nel fondoschiena a Guillermo Martínez. L’arrivo dello spagnolo, che era rimasto fermo per otto mesi, rispondeva a un’idea precisa. Replicare l’eco mediatica ottenuta dai Pumas con l’arrivo di James Rodriguez.

La stagione del Monterrey non è stata delle migliori. Il club è stato eliminato ai quarti di finale del torneo di Clausura dal Toluca. Qualcosa di molto vicino a un fallimento. Così Martin Demichelis è stato esonerato. I problemi, però, erano più profondi. Nel tempo il Monterrey aveva messo su una piccola colonia spagnola. Oltre agli ex del Siviglia c’erano anche Hector Moreno, messicano col doppio passaporto che oltre a un passato da fantasma dell’opera con la Roma poteva vantare una parentesi all’Espanyol e una alla Real Sociedad, e Sergio Canales, trequartista con un passato da meteora nel Real Madrid e una carriera passata con alti e bassi tra Valencia, Real Sociedad e Betis.

In Messico Canales si è confermato un giocatore complicato. Da una parte ha messo a referto 8 reti e 4 assist. Dall’altra ha avuto un rapporto più che burrascoso con Demichelis. Il 3 aprile il giocatore, ormai trentaquattrenne, ha avuto un alterco con il mister. Poi, al momento dei saluti, ha deciso di prendere a calci una porta a vetri procurandosi una ferita che ha richiesto dieci punti di sutura. Da quel momento non è più sceso in campo. Ora il club ha affidato la panchina a Domenec Torrent, vice di Guardiola al Barcellona, al Bayern e al City. A lui spetterà il compito di rilanciare Canales e Ramos, ma anche di dimostrare che il Monterrey (la cui rosa vale meno del solo Alessandro Bastoni) è molto più di un’armata Brancaleone. È dovrà riuscirci domani mattina, nella sfida non propriamente facile contro un’Inter in cerca di riscatto dopo la delusione della finale di Champions League persa contro un PSG stellare. 

Non ci sarà invece Carlos Salcedo, ex terzino della Nazionale con una parentesi nella Fiorentina, balzato alle cronache messicane un anno fa, quando sua sorella Paula, una presentatrice della tv nazionale, venne uccisa a colpi di pistola. Allora la madre, Maria Isabel Hernandez Navarro, indicò nel figlio il mandante dell’assassinio. Una vicenda terribile smentita però dalla giustizia. Un anno più tardi infatti la polizia arrestò due uomini che confessarono di aver ucciso Paula per rubarle i soldi necessari ad acquistare la droga. Ma questa è un’altra storia.