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Chi ama il calcio sta con Fernandes, non con Inzaghi

Jack O'Malley

Il calciatore portoghese ha confessato di avere ricevuto un’offerta clamorosa dalla nuova squadra dell'ex allenatore dell'Inter. E di avere detto no. Per fortuna c’è chi preferisce giocare ad alto livello che farsi accogliere dal calore dei tifosi arabi

Fatemi stappare una decina di bottiglie di brandy per Bruno Fernandes, il calciatore portoghese capitano di uno dei Manchester United più scarsi della storia. Nei giorni in cui Simone Inzaghi corre a farsi dimenticare in Arabia Saudita e gira un video di presentazione imbarazzante quasi quanto la partita dell’Inter in finale di Champions – tra telecronaca di un gol del fratello Pippo in sottofondo e vaccate evitabili tipo “vado al Al-Hilal per il calore dei suoi tifosi”  Bruno ha confessato di avere ricevuto un’offerta clamorosa proprio dalla nuova squadra di Inzaghi. E di avere detto no. “Sarebbe stata una scelta facile, ma voglio rimanere a giocare al massimo livello e disputare grandi competizioni, perché mi sento ancora capace”. Finalmente qualcuno dice in modo chiaro quello che sappiamo tutti: la Saudi League è una cagata pazzesca buona al massimo per chi non è più capace di giocare ad alti livelli, un buco nero in cui vieni dimenticato, giochi a un livello da oratorio, vinci (se li vinci) trofei ridicoli. Ricordate le gesta di qualcuno degli ex fenomeni dei massimi campionati europei andato a mettere il culo su un sacco di soldi? Ovviamente no, eccezion fatta per Cristiano Ronaldo, che però è un discorso a parte, dato che a 40 anni ancora gioca e segna in Nazionale. 

Ci hanno provato a spiegare che il futuro è lì, che il livello del campionato saudita sta migliorando, che tutti prima o poi avremmo aspettato frementi di conoscere il risultato di Al-Hilal-Al-Qadisiyya, e i nostri figli avrebbero sognato le chiusure difensive di di Mohammed Aboulshamat, le parate plastiche di Abdullah Al-Owaishir, la visione di gioco di Fahad Al-Rashidi e la rapacità sotto porta di Hamad Al-Khorayef. La realtà è che non ce ne frega un tubo di cosa fanno nel deserto quelle mezze seghe, e stiamo imparando che andare a giocare da quelle parti equivale a sprofondare in un dimenticatoio dal quale difficilmente si torna indietro migliori. 

Bruno Fernandes ha detto una cosa interessante, considerando la situazione da psicodramma perenne dei Red Devils che difficilmente migliorerà: “Voglio continuare a essere felice. Ho ancora una grande passione verso questo sport”. Ora qui non si crede che Inzaghi voglia essere triste e si sia rotto le palle del calcio, ma chi ama ancora un poco questo sport non ha dubbi su chi dei due meriti un brindisi. E non è quello che ha lasciato gli interisti con il danno della sconfitta contro il Paris Saint-Germain e pure la beffa del suo improbabile successore in panchina.