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Gli scacchi presi con filosofia
Negli scacchi cadono anche le frontiere dell'età. Più global di così…
Un tempo divisivo e fazioso, oggi il gioco si ringiovanisce grazie al digitale e a giocatori sempre più piccoli. La fondazione Versiliana lo celebra come linguaggio universale e ponte tra epoche e culture
Chess roads, un viaggio esclusivo che celebra gli scacchi come linguaggio universale e ponte tra epoche e culture. Sotto l’impulso di Andrea Bocelli, da sempre appassionatissimo di scacchi, e del GM Roberto Mogranzini, l’organizzatore, la fondazione Versiliana ospita l’evento che s’è aperto ieri e durerà fino al 15 giugno. Il gioco degli scacchi, lo ricordiamo, nasce divisivo, fazioso, come una simulazione di guerra, peraltro condotta attraverso caselle e pezzi che altro non sono se non rappresentazioni di spazio matematico astratto e di rapporti geometrici. Succede poi, di qui la bellezza del gioco, che quello spazio specifico e quei rapporti specifici, quel numero e quella disposizione di case, con quei pezzi che hanno quei movimenti, fuggano inspiegabilmente dalle aride regole e vadano a comporre un universo infinito, amato nella sua dimensione agonistica, ma anche, anzi soprattutto, in quella artistica. Nella dimensione umana del gioco c’è il molteplice, ci son le opinioni, che dialogano perfettamente con la fredda razionalità unitaria: due isole apparenti unite in realtà da innumerevoli ponti.
Ponti fra diverse culture, come sono state diverse le culture che hanno maneggiato e diffuso il gioco, i cui set magnifici e preziosi, provenienti da Europa e Asia, saranno in esposizione in Versiliana. Ponti fra diverse età, come quelle che si sono affrontate nella giornata di ieri, l’inizio nonché punto più alto dell’evento. A sfidarsi nella “Clash of generations” sono stati l’indiano ex campione del mondo Viswanathan Anand, anni 55, e il “Messi degli scacchi”, l’argentino Faustino Oro, di anni, invece, 11, il più giovane di sempre ad aver ottenuto il titolo di Maestro Internazionale. Negli ultimi anni gli scacchi si son sempre più “ringiovaniti” (per fare un celebre esempio, Emmanuel Lasker ha perso il campionato del mondo da cinquantenne, e ha tenuto testa ai più grandi giocatori ancora a lungo, dopo quella data); così oggi Faustino rappresenta in pieno questa tendenza, mentre Anand è l’eccezione che la conferma.
E nei nostri tempi digitalizzati gli scacchi, come una sorta di linguaggio universale, sono vivi più che mai. Giocando dal cellulare contro avversari distanti migliaia di chilometri è possibile inventare nuove modalità di incontro e di dialogo secondo una grammatica, data proprio dalle poche, lineari regole di cui parlavamo, che non conosce declinazioni localistiche o nazionalistiche. E’ un vento di globalizzazione che in tempo di dazi è bello sentir spirare e che, nei prossimi giorni, soffierà dalla nostra Toscana verso ogni angolo del mondo scacchistico.
La partita: Faustino Oro vs Eric Sos Andreu, Iberoamericano championship 2024, 1-0
Ecco un esempio del talento del giovane Faustino. In questa complessa posizione, con entrambi i Re molto esposti, il Bianco può ottenere un vantaggio vincente. Riesci a vedere come?