L'attaccante del Genoa Caleb Ekuban (foto LaPresse)

Olive #31

Caleb Ekuban l'ha presa larga

Giovanni Battistuzzi

Il giocatore del Genoa ha sempre fatto troppo, o almeno molto più di quello che un attaccante dovrebbe fare. Anche per questo non ha mai segnato molto. Non tutto però nel calcio è fatto di dati e statistiche

Alla Serie A, e a segnare in Serie A con il Genoa Caleb Ekuban ci è arrivato prendendola larga, molto larga. E sì che era a Verona, sponda Chievo. È però dovuto passare per l’Albania, per l’Inghilterra e per la Turchia per avere una possibilità nel massimo campionato italiano. Perché per uno come lui è sempre stato normale osservare ciò che gli accade attorno, valutare gli spazi che si sono aperti, fiondarcisi dentro anche se questi sono verso le linee laterali. Non è scontato per una punta.  

C’è stato un momento nel quale Caleb Ekuban da Villafranca di Verona, provincia di Accra, Ghana, non lo voleva nessuno. Giocava bene, ma lo scartavano ai provini. 

Chi l’ha visto giocare giovanissimo nel mantovano dice ora al Foglio che “era forte forte, veloce, bravo coi piedi, una forza della natura, ma faceva troppo, molto più di quello che dovrebbe fare un attaccante. E così quando veniva il momento di essere lucidi e calciare il pallone in rete lui era meno lucido degli altri per quanto aveva corso e qualche volta il pallone lo calciava ovunque tranne che in rete”. 

Caleb Ekuban ha sempre fatto troppo, o almeno molto più di quello che un attaccante dovrebbe fare. Farebbe tutto, si sacrificherebbe per qualsiasi causa altrui, trascurando ovviamente la propria. Perché per certi giocatori l’io non esiste, il calcio è semplicemente un noi, un gioco e un destino condiviso

Farebbe e fa di tutto, tanto che ancora si scorda di quello che dovrebbe fare: gol. Poco male, perché a volte i giocatori come lui, quelli che si sbattono anima e corpo per una causa, servono tanto quanto quelli che la rete la gonfiano. Perché non solo di voti e di statistiche, di numeri e di voti vive il calcio. Questo però sembrano ricordarselo solo gli allenatori, non certo i tifosi. Questi non guardano mai il numero di palloni ripuliti e concessi agli altri nei novanta minuti, la quantità di pressing da mediano fatto per sfiancare gli avversari. 

Quando Alberto Gilardino si è seduto sulla panchina del Genoa, Caleb Ekuban frequentava l’infermeria del club. I problemi ai tendini d'Achille lo avevano costretto a una doppia operazione, il suo recupero era avvolto nel mistero. L’allenatore l’ha aspettato, gli ha ridato il campo, consapevole che non è dal numero di gol che andava giudicato, ma da tutto il resto. 

Dal suo ritorno in campo ha segnato quattro gol, uno in Serie B e tre in Serie A, è subentrato parecchio, ha giocato piccoli e meno piccoli scampoli di partita, due sole volte è rimasto sul terreno di gioco per novanta minuti. È riuscito però a essere utile, a volte utilissimo per fare in modo di lasciare agli altri il proscenio nelle gioie stagionali rossoblù. 

Contro l’Hellas Verona invece, una volta tanto, il centro, il proscenio se lo è preso lui, segnando un gol tanto brutto quanto necessario e poi facendo sì che un pallone innocuo diventasse il via a un gol, quello decisivo, quello che dice che dice "tranquilli, sarà salvezza".

       


       

Anche quest'anno c'è Olive, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sui (non per forza) protagonisti della Serie A. Piccoli ritratti, non denocciolati, da leggere all'aperitivo. Ecco i (non per forza) protagonisti di questa stagione: Jens Cajuste (Napoli); Luis Alberto (Lazio); Federico Chiesa (Juventus, raccontato da Ruggiero Montenegro); Andrea Colpani (Monza); Romelu Lukaku (Roma); Yacine Adli (Milan); Albert Gudmundsson (Genoa); Giacomo Bonaventura (Fiorentina); Zito Luvumbu (Cagliari); Matias Soulé (Frosinone); Riccardo Calafiori (Bologna); Etrit Berisha (Empoli); Jeremy Toljan (Sassuolo); Lorenzo Lucca (Udinese); Joshua Zirkzee (Bologna); Lautaro Martinez (Inter); Pasquale Mazzocchi (Salernitana); Matteo Ruggeri (Atalanta); Ivan Ilic (Torino); Sandi Lovric (Udinese); Mike Maignan (Milan); Tijjani Noslin (Hellas Verona); Mario Pasalic (Atalanta); Jonathan Ikoné (Fiorentina); Matteo Pessina (Monza); Hamza Rafia (Lecce); Loum Tchaouna (Salernitana); Michael Folorunsho (Hellas Verona); Matteo Darmian (Inter); Roberto Piccoli (Lecce). Trovate tutti gli articoli qui.

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