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verso l'Anello

L'Nba ritorna a tre anni fa. Cosa c'è da aspettarsi dalle due finali di conference

Andrea Lamperti

Denver Nuggets, Los Angeles Lakers, Boston Celtics e Miami Heat si contendono l'accesso alla finalissima. Il ricordo della bolla a Disney World e i nuovi valori in campo

Tre anni dopo, esattamente come nel 2020, la stagione Nba è giunta al momento decisivo con Denver Nuggets, Los Angeles Lakers, Boston Celtics e Miami Heat a contendersi il titolo. E così, dopo la scrematura del primo mese di playoff e la caduta di diverse contender, ora è tutto pronto per il doppio rematch delle finali giocate nel pieno della pandemia. Cosa ci possiamo aspettare?

I protagonisti non saranno molto diversi da quelli che si diedero battaglia a Disney World: Jokic e Murray contro James e Davis, Tatum e Brown contro Butler e Adebayo. Presenza del pubblico e normalità del contesto a parte, però, le due serie si preannunciano diverse sul piano degli equilibri, delle chiavi tattiche e anche dei favori del pronostico. Se nel 2020 furono Lakers e Heat ad avanzare alle Finals, da favorite, quest’anno il fattore-campo e l’etichetta di squadre da battere, almeno secondo Las Vegas, spetta a Nuggets e Celtics. I primi con un margine minimo, i secondi con ampio distacco.

   

Nuggets-Lakers, due universi paralleli

I percorsi che hanno portato fin qui Denver e Los Angeles, al pari delle loro prospettive, non potrebbero essere più diversi. I Nuggets inseguono la prima qualificazione alle Finals nella loro storia, mentre i Lakers puntano al diciottesimo titolo, ma non si tratta solo di questo.

Denver, nell’ottava stagione con Malone in panchina, ha chiuso una tranquilla annata al primo posto a ovest, al contrario di LA, guidata da un coach esordiente (Darvin Ham) e reduce da un’infinità di turbolenze, cessate con la rimonta dall’undicesima posizione. I Nuggets, inoltre, si presentano con un roster collaudato e uno starting five quasi invariato nelle ultime due stagioni, al netto dell’aggiunta di Caldwell-Pope e del ritorno di Murray, mentre i Lakers hanno stravolto il proprio organico a ridosso della trade deadline.

Da un lato, il genio e il talento offensivo di Nikola Jokic, supportato da un Jamal Murray tornato ai propri standard primaverili dopo due anni di assenza e dal miglior supporting cast che il serbo abbia mai avuto. Dall’altro, un 38enne LeBron James che si è confermato ancora capace di spostare gli equilibri nei momenti decisivi, un Anthony Davis fin qui impressionante nella metà campo difensiva e un contorno che ha comprovato la bontà delle mosse della dirigenza sul mercato.

È in arrivo una serie aperta e prevedibilmente lunga, tra il miglior attacco e la miglior difesa dei playoff. Tra due settimane staremo parlando della definitiva consacrazione di Jokic, oppure di un’altra straordinaria impresa di LeBron.

   

Heat-Celtics. Davide contro Golia

Sì, a est è Davide contro Golia, ma la storia ci ha insegnato che in questo periodo dell’anno ci vuole ben altro per scoraggiare Jimmy Butler ed Erik Spoelstra. Miami, sopravvissuta al play-in, arriva dalla vittoria al primo turno contro i Bucks di Giannis, l’ennesimo capolavoro tattico di Spo e tecnico di Jimmy, e poi dall’agevole semifinale contro i Knicks. Ed ecco nuovamente gli Heat a un passo dalle Finals, per la terza volta in quattro anni.

Forte del fattore-campo e di un roster più profondo e talentuoso, guidato da un Jayson Tatum che in gara 7 contro Phila è sembrato il miglior LeBron (almeno a detta di Doc Rivers), non c’è dubbio che Boston parta avanti. I Celtics non hanno dalla loro le due individualità, tra campo e panchina, in grado di impattare maggiormente sulla serie, ma dispongono di un ventaglio di armi troppo più ampio per non considerarli favoriti. Ormai neanche l’esperienza manca a questo nucleo, reduce da diverse corse in post-season tra cui il viaggio alle ultime Finals.

Attenzione, però: in primavera le sorprese non mancano mai. Tra due settimane staremo parlando di un altro upset clamoroso, oppure della seconda occasione dei Celtics di riportare il titolo al TD Garden.