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Mentre l'Nba si gioca l'Anello, le escluse iniziano a "giocarsi" Victor Wembanyama

Andrea Lamperti

Le franchigie che non si sono qualificate ai playoff sono già proiettate alla sera del 16 maggio, quando verrà definito, tramite sorteggio, l’ordine delle scelte al Draft 2023. E la domanda è una sola: dove finirà il francese? Ma non è l'unico giovane prospetto da tenere d'occhio

Bisogna tornare al 2003, anno dello sbarco di LeBron James in Nba, per ricordare una Lottery attesa da proprietari e general manager con la smania febbrile di questi giorni. Mentre le contender entrano nel vivo della corsa al titolo, le squadre che ne sono estromesse sono già proiettate alla sera del 16 maggio, quando verrà definito, tramite sorteggio, l’ordine delle scelte al Draft 2023. E sono diverse le franchigie - le “peggiori” di questa stagione, ricordando che le probabilità sono (semplificando) inversamente proporzionali alle vittorie ottenute - che si avvicinano a tale data consapevoli della sliding door che rappresenta. Il perché ha un nome e un cognome, Victor Wembanyama.

Se vent’anni fa l’oggetto del desiderio era un giovane liceale dell’Ohio, quel LeBron James che avrebbe presto legittimato il soprannome di “Prescelto”, ora è un enfant prodige in arrivo dal Boulogne-Levallois, società parigina di modeste dimensioni diventata capitale (a noleggio) del basket mondiale, proprio per la presenza di Wembanyama. “Chi lo sceglierà al Draft aumenterà di 500 milioni di dollari il valore della franchigia”, ha detto un dirigente Nba ad Adrian Wojnarowski (Espn), ed è una lucida fotografia delle aspettative, enormi, riposte nel giovane talento francese.

Wemby, comunque, non è il solo prospetto a cinque stelle, come dicono oltreoceano, tra i giocatori in arrivo da basket collegiale, Overtime Elite e G League. Per la seconda scelta gli addetti ai lavori preannunciano un testa a testa tra Scoot Henderson e Brandon Miller, cui seguono (non necessariamente in ordine) Amen Thompson, Jarace Walker e Ausar Thompson. Tutte possibili future stelle che appaiono oscurate dalla luce di Wembanyama, ma che in realtà sono parte integrante della posta in palio nel Draft 2023.

Detto del montepremi, tocca ai partecipanti. Il 16 maggio la Pizia dell’Nba, la Lottery, determinerà l’ordine con cui le squadre sceglieranno nella serata al Barclays Center di Brooklyn, un mese più tardi. Passando per un meccanismo d’estrazione complesso (qui una spiegazione delle probabilità e qui delle procedure), le squadre più quotate per le primissime chiamate sono, nell’ordine: Detroit (17 vittorie), San Antonio (22), Houston (22), Charlotte (27), Portland (33) e Orlando (34). 

E la domanda che da mesi monopolizza le attenzioni è, inevitabilmente, dove finirà Wembanyama. Si unirà agli young core di Pistons, Rockets o Magic? Oppure raggiungerà LaMelo Ball agli Hornets? Intrigante anche l’opzione Blazers, al fianco di Lillard. Così come gli Spurs di Popovich. Nella Lottery, però, l’unica certezza è che tutto può succedere, o quasi.

Anche chi ha lottato fino all’ultimo per i playoff, infatti, avrà una chance di trasformare una manciata di punti percentuali nella “botta di” del secolo. Chicago nel 2008 (1.7 per cento) e Cleveland nel 2011 (2.8 per cento), ad esempio, avevano ricevuto Derrick Rose e Kyrie Irving in dono dalla sorte; quest’anno magari potrebbe capitare, con una delle prime quattro chiamate, a Dallas, Oklahoma City o New Orleans, per fare qualche nome. Ed è anche questo il bello della Lottery. La sua imprevedibilità, fantasticare su ogni scenario. E, nel 2023, una posta in palio (forse) mai vista.

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