Foto tratta dalla pagina Facebook del ASD Sora Calcio 1907  

Il Foglio sportivo

Il Sora è il Napoli dell'Eccellenza

Bernardo Cianfrocca

La squadra vince da 26 partite consecutive, ha già vinto il campionato, conquistando la promozione in Serie D

Il centro-sud calcistico italiano sta trasformando le sue attese snervanti in lunghe rincorse trionfali. Napoli, Frosinone, Catanzaro, Catania: in ogni categoria una squadra ha preso il largo da subito, non si è più voltata e ora aspetta solo di tagliare il traguardo, come un maratoneta olimpico dal ritmo incalzante atteso all’ingresso nello stadio per la medaglia d’oro.

 

Qualcuno però è già arrivato a destinazione e non sta smettendo di correre. Il Sora ha vinto il campionato di Eccellenza laziale, ottenendo la promozione in Serie D. Ha centrato l’obiettivo a 9 giornate dalla fine lo scorso 5 marzo nella trasferta di Gaeta, segnando 85 gol e subendone 16, guidando il girone B con 30 punti di vantaggio sulla seconda e con un filotto di 24 vittorie consecutive, diventate 25 una settimana dopo, quando è stato battuto anche il Tor Sapienza 2-1 e 26 la scorsa domenica battendo per 0-3 il Monte San Biagio. Mai nessuna squadra in Eccellenza si era spinta così oltre: il record di 24 successi di fila apparteneva ai calabresi della Villese dal 2004/2005.

 

Il Sora ha creato il vuoto alle sue spalle, ha vinto un campionato già in inverno accettando il rischio di farlo apparire semplice. La facilità non è però nemica dell’epica, soprattutto se alle spalle non c’è nulla di casuale, ma un obiettivo covato da molto e una tradizione da rinverdire: “Ho rilevato la società nel 2019 abbandonando la posizione di vice-presidente e proprietario di un terzo delle quote della Juve Stabia. Volevo un mio progetto”, racconta l’avvocato Giovanni Palma, proprietario e presidente, “ho scelto Sora perché è una piazza importante con fame di calcio”. In questa città del Frusinate di oltre 25mila abitanti scoprirono il professionismo per 14 anni in Serie C1 e C2 tra il 1991/1992 e il 2004/2005. I fallimenti successivi non hanno intaccato il sentimento di chi si era innamorato della squadra del “Toro” Pasquale Luiso e di Giuliano Giannichedda. A Gaeta erano oltre 700 i tifosi presenti, più quelli che hanno atteso il ritorno per la festa in città. “In Eccellenza certe scene sono insolite. Per noi il Covid è stato un grande handicap tra porte chiuse e formule dei campionati modificate. Quest’anno, con il ritorno di una promozione diretta, non volevamo fallire”, commenta Palma, reduce da scottanti eliminazioni ai playoff.

   

 Foto tratta dalla pagina Facebook del ASD Sora Calcio 1907  
     

La rosa è stata bilanciata tra la necessità di avere sia giovani competitivi (il regolamento prevede la presenza in campo di tre under 21 di cui uno nato dal 2003 e uno dal 2004 in poi), che alfieri della categoria come l’attaccante esterno Claudio Corsetti, 19 gol stagionali tra cui la doppietta di Gaeta, e maestri illustri nel curriculum: “In C sono stato allenato sia da Sarri che da Sottil. Il primo era maniacale, non sono sorpreso dalla sua carriera. Quest’anno ho scelto Sora perché a 37 anni, per sentirsi ancora vivi come calciatori, c’è bisogno di calore e grandi ambizioni”. I salti di categoria però, per quanto meritati, presuppongono sempre sforzi su cui riflettere, soprattutto tra i dilettanti: “La Serie D diventa più impegnativa, richiede maggiori impegni, per chi come me ha famiglia e percorre 200 chilometri al giorno tra casa e lavoro, non è facile”.

 

La programmazione nel dilettantismo non è scontata per l’impossibilità di stipulare contratti con i giocatori, ma avere le idee chiare aiuta a non farsi trovare impreparati: “Con il presidente stiamo già buttando le basi”, spiega mister Alessio Ciardi: “Abbiamo alcune esigenze come il potenziamento del settore giovanile. L’obiettivo è un anno di assestamento per poi puntare al salto nel professionismo in 3 o 4 anni”. Una visione assecondata da Palma: “Con l’interesse crescente dei tifosi, dell’imprenditoria locale e delle istituzioni, possiamo farcela. Abbiamo l’obbligo di non dissipare l’entusiasmo che c’è”. In attesa del futuro però, c’è ancora una corsa da finire. Nel mirino ci sono altri record, come i 90 punti della Lupa Frascati nell’Eccellenza 2013/2014 (Sora è a 75). Incentivi ulteriori non mancano: “Ai giocatori ho promesso che li avrei portati al ristorante ogni 5 vittorie consecutive, mi stanno mandando in rovina”, commenta divertito Ciardi. Menomale per le tasche del mister che almeno il record dell’Alassio è più distante. I liguri vinsero 35 partite tra il 2015 e il 2017 in Seconda e Prima Categoria. Il ruolino di marcia del Sora in questa stagione può ambire al massimo a “quota 32”. Servirà una gran partenza in D, non come quella di quest’anno, con la sconfitta all’esordio a Itri. Da lì però il Sora non si è più fermato: dilettanti sì, ma allo sbaraglio mai.

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