Danilo e Edin Dzeko (foto LaPresse) 

Il foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA

La doppia chance di Inter e Juventus di recuperare il Napoli

Alessandro Bonan

Non dobbiamo considerare chiusa la partita dello scudetto. L'unica strada della ipotetica, al momento difficilissima, rimonta passa dai bianconeri e dai nerazzurri

Se è vero che la storia insegna (ma su questo si dividono gli esperti), non dobbiamo considerare chiusa la partita dello scudetto. La storia, appunto, è piena di rimonte, di risalite inaspettate. Il campionato si ferma di botto, come una nave in avaria in mezzo al mare, e tutti scappano sulle scialuppe in direzione del Qatar. C’è un Mondiale da giocare, il più assurdo di sempre, in pieno inverno, racchiuso in un fazzoletto di terra, di sabbia, organizzato da un paese il cui luccichio nasconde la polvere grigia di mille contraddizioni, soprusi e prevaricazioni sociali. 


Verrebbe voglia di dire, fatevi pure la vostra festa che a noi piace il silenzio, se non suonasse la campana dell’invidia per non essere stati invitati a quella festa. Non ce lo siamo meritati, principalmente per presunzione, vanità, distratti dalla nostra improvvisa e inaspettata bellezza. E mentre tutto il circo mondiale sta per aprire i battenti, ci chiediamo: che ne sarà di noi in questo mese sabbatico, di che cosa parleremo? Saremo sinceramente attratti da un Sudamerica di emozioni, così languide e suggestive, con il solito Brasile che mai ti aspetti e l’Argentina che ci assomiglia? Ci faremo trascinare dalla transalpina arroganza che tanto ci disturba, dalla discutibile abitudine a vedere i germanici sempre forti, anche quando non lo sono? Ci faremo cogliere impreparati come sempre (c’è un accresciuto e inaccettabile preconcetto nell’aria, e mi fermo qui), dalla predominanza fisica degli africani, dai loro progressi tecnici e tattici? Parleremo di questo, di quello, di tutto ciò che accade nell’emirato, o sprofonderemo nel nulla, aggrappati ad un semplice quesito, che è pure stupido, o per meglio dire noioso: che ne sarà del Napoli dopo la sosta? Proseguirà come se nulla fosse la sua Aida trionfale? Così, di primo acchito, verrebbe da rispondere un NON LO SO maiuscolo come lo avete letto, visto che nessuno possiede la sfera di cristallo per conoscere il futuro e tantomeno il povero signore (sono un pirata non un signore) che vi scrive. 


Ma visto che qualcuno insiste – sul treno te lo chiedono prima ancora che tu abbia esibito il biglietto – mi limito a osservare che delle grandi, le uniche due squadre che affronteranno il Napoli due volte dopo la pausa sono la Juventus e l’Inter (nella foto LaPresse Danilo e Edin Dzeko). Ci sono parecchi punti di distanza tra le due e la vetta, ma l’unica strada della ipotetica, al momento difficilissima, rimonta passa dai bianconeri e dai nerazzurri. Discorso che vale per Allegri e Inzaghi come, per induzione, anche per le altre concorrenti. Se è vero che la storia insegna, fossi in Spalletti mi guarderei le spalle con una attenzione piena di leggerezza, giusto per non precipitare nel preoccupato, preludio di sinistre sorprese. Anche se maledetto è il tempo, penserà il toscano, che si è fermato proprio adesso sul più bello.

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