Non sta scritto da nessuna parte, se non in uno sgualcito vocabolario delle frasi antipatiche, che vincere sia l’unica cosa che conta. Si può anche perdere e da una sconfitta rinascere. Basta continuare ad amarsi
Amarsi troppo è semplicemente una follia. Lo avrebbe detto un filosofo di cui sappiamo poco, nemmeno il nome. Dicono che sia impazzito e abbia cambiato identità, finendo per morire mendicando. Anche lui vittima del troppo amore verso se stesso. Se Allegri fosse come quel filosofo ci sarebbe da preoccuparsi. Che ne sarà di lui? Ma Allegri non si ama abbastanza, lo testimonia il fatto che avrebbe rifiutato il Real Madrid per tornare alla Juventus. Che cosa lo ha spinto a una scelta così rischiosa? Sapeva di trovare una squadra sbagliata in una società in lento assestamento in mezzo a piccole scosse, in un presente sussultorio, sia dal punto di vista tecnico che finanziario. Con dentro, sbriciolate in piccole lettere, l’idea fuori tempo della Superlega, l’affare inconcludente di Ronaldo, certi rimedi da ultimo giorno di scuola come il pasticcio di Suarez, il tentativo ondivago di seguire una moda, quella del gioco (cos’è il gioco?), passando da Allegri a Sarri, con dentro un pizzico di Pirlo per tornare ad Allegri.
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