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Pechino 2022

Arianna Fontana vince l'oro nello short track

Giovanni Battistuzzi

La prima medaglia olimpica l'aveva conquistata a Torino. Sono passati sedici anni da allora e la pattinatrice azzurra continua a scivolare leggera sul ghiacchio e a rimandare un declino di carriera che era stato annunciato talmente tante volte che nessuno ci crede più davvero

Pechino dista circa quindici ore di volo da Torino. Quindici ore che si trasformano in sedici anni se si tentano di unire il Capital Indoor Stadium con il Palazzo a Vela. Sedici anni durante i quali quasi tutto è cambiato. Eppure un filo rosso rimane a unire tempi e luoghi diversi, un filo olimpico che ancora non è stato reciso, anzi che continua ad allungarsi, a cambiare forme e dimensioni, quello che unisce i Giochi olimpici di allora a quelli di oggi. Quel filo l'ha iniziato a dipanare Arianna Fontana. Era una ragazzina allora quando si presentò davanti al mondo olimpico con un bronzo nella staffetta. Aveva vinto niente sino a Torino 2006, ma se ne parlava un gran bene. Si diceva potesse trasformarsi in un fior d'atleta. Ha fatto di più, è diventata una campionessa, una delle più vincenti della storia dello short track. L'ha confermato a Pechino: oro nei 500 metri, dopo l'argento nella staffetta. Primo oro dell'Italia a Pechino 2022 (qui trovate il programma delle Olimpiadi invernali).

Dieci medaglie olimpiche. Come lei nessuno mai, già dalla nona, la cifra tonda però fa un altro effetto.

Dieci medaglie olimpiche e l'ulteriore posticipo di un declino di carriera che era stato annunciato talmente tante volte che nessuno ci crede più davvero. Perché Arianna Fontana è ancora leggerezza che scivola sul ghiaccio, quel ghiaccio che sotto di lei non sembra uguale a quello delle sue avversarie. Arianna Fontana gravita, fila via armoniosa quasi a far dimenticare a tutti quanta forza ci voglia per pattinare in quel modo. Leggerezza di movimenti guidati da una sagacia fuori dal comune, quella che la porta sempre (o quasi) a evitare i guai, togliersi dagli impicci, prendere la testa quando serve, quando serve il colpo giusto per sorpassare e vincere. Non era accaduto al primo via. La belga Hanne Desmet le aveva toccato il pattino e lei era finita giù, divenuta ghiaccio. Alla seconda partenza il ghiacchio è rimasto distante dal suo corpo. L'olandese Suzanne Schulting ha provato l'assolo, ha provato a diventare irraggiungibile, ma non ce l'ha fatta. A un giro e mezzo dal termine ha visto l'azzurra materializzarsi davanti a lei, da presenza farsi figura, tagliare per prima il traguardo dei 500 metri dello short track a Pechino 2022.