Foto AP Photo/Fernando Llano

In Messico Verstappen vince e allunga su Hamilton: +19 in classifica

Fabio Tavelli

In terra messicana è andato in scena uno dei più colossali autogol della storia recente della Formula 1: Bottas regala il via libera all'olandese. Le Ferrari? Male

È bene dire subito in maniera chiara e inequivocabile che a Città del Messico Max Vertappen avrebbe certamente vinto anche senza il regalo di Bottas. Troppo ampio il gap prestazionale tra la sua Red Bull e la Mercedes di Hamilton. Importante sottolineare il “sua” perché quando a bordo ci sono i duellanti per il titolo mondiale il film è completamente diverso rispetto a quando sono Perez e Bottas a essere protagonisti. Ma è anche vero che in terra messicana è andato in scena uno dei più colossali autogol della storia recente della Formula 1. La Mercedes aveva in maniera sorprendente ribaltato ogni pronostico in qualifica piazzando entrambe le frecce davanti a tutti. Ma il diavolo, Toto Wolff, aveva preparato la pentola ma non poteva sapere che il coperchio sarebbe stato in mano a Bottas. Che, sciagurato o scarso poco importa, in partenza si dimenticava di “coprire” Verstappen e gli lasciava una finestra spalancata per infilare le due Mercedes come uno spiedino alla prima curva. Il Gran Premio del Messico finiva lì.

Verstappen ora ha 19 punti di vantaggio su Hamilton. Lewis ha rischiato di occupare il gradino più basso del podio quando Perez lo ha messo nel mirino a una dozzina di giri dalla fine. Con una gomma più fresca il messicano, spinto da una marea di tifosi caldi come solo da quelle parti sanno essere, ha anche spalancato il DRS per tentare di fare un favore al suo compagno di squadra. Ma non si vincono sette titoli mondiali se non si è un grande pilota. E Hamilton lo è davvero perché ha guidato in maniera perfetta, gestendo la pressione e non perdendo la testa dopo la colossale gaffe del suo compagno di squadra in partenza. Che, almeno, ha impedito a Max di andare a +20 togliendo all’olandese il punto addizionale per il giro più veloce.

Diciannove punti da difendere in 4 gare. Dove in palio ci sono ancora cento punti (25x4) ma anche i 4 dei giri veloci ed i tre della sprint race della prossima settimana in Brasile. Niente è compromesso per Hamilton ma è chiaro che l’inerzia ora è tutta per la Red Bull e per Max Verstappen. Freddo e preciso come mai in passato, l’olandese è davanti alla storia. Non sarà lui a tremare, Hamilton gli contenderà il titolo finché potrà ma è chiaro che mai prima d’oggi il Re sente insidiato il suo trono. E dopo il Brasile arriveranno due tappe completamente inedite come Qatar e Arabia Saudita prima del gran finale ad Abu Dhabi.

 

La Ferrari? Doppiato Sainz, per poco la stessa sorte non è toccata a Leclerc. Ci avevano detto che in Messico le rosse avrebbero potuto lottare per qualcosa di diverso dalle gare precedenti. Non è accaduto. Siccome hanno fatto peggio le McLaren il sorpasso in classifica costruttori è avvenuto. Chi si contenta…

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