Formula Uno

La rivincita dei numeri due. In Turchia vince Bottas

La classifica: Verstappen ora è leader con sei punti di vantaggio. E' ancora un margine ristretto

Fabio Tavelli

In Turchia si è aperto ufficialmente un dibattito di quelli destinati a non finire mai: chi deve avere l’ultima parola quando si tratta di fermarsi o meno a cambiare gli pneumatici? Il mondiale è tutto ancora in gioco

La rivincita dei numeri due. Tanto vituperati, a volte spernacchiati anche da noi che non ci stancavamo di sottolineare l’enorme distanza tra Hamilton-Verstappen nei confronti dei loro secondi. Ma a Instanbul, Bottas (che ha vinto tenendo a distanza Verstappen) e Perez (terzo ma soprattutto bravo a non farsi passare da Hamilton) sono tornati non solo sul podio (primo e terzo) ma hanno avuto un peso notevole anche nella corsa al Mondiale piloti.

 

In Turchia si è aperto ufficialmente un dibattito di quelli destinati a non finire mai: chi deve avere l’ultima parola quando si tratta di fermarsi o meno a cambiare gli pneumatici? Perché chi ha tentato l’azzardo non ha avuto il dividendo sperato mentre chi è andato “conservativo” ha portato a casa di più. Ma non sempre è stato così, basta ricordare Norris a Sochi. Partono tutti con le gomme intermedie, nessun obbligo di cambio e peso e responsabilità sia sulle spalle dei piloti che dei muretti. Ad un certo punto decidono tutti di sostituire le intermedie con una mescola identica. Tranne Leclerc e Hamilton. Il ferrarista diventa primo, per qualche giro sembra addirittura in grado di arrivare fino alla fine con le stesse gomme con le quali era partito. Sarebbe stata un’impresa pazzesca. Ma l’azzardo non ha pagato. Almeno non fino in fondo. Stesso azzardo per Lewis Hamilton, che era partito undicesimo e stava recuperando su Verstappen senza però avere la sensazione di poter fare molto di più. Ecco: chi decide?

 

Per Leclerc ha deciso la Ferrari, ovvero il muretto box. Salvo poi comprendere che le sue gomme stavano rapidamente consumandosi e che per tenere in pista la sua vettura con il numero 16 il monegasco doveva fare miracoli. Per Lewis ha deciso…Lewis. Il sette volte campione del mondo ha standing e personalità per poter avere l’ultima parola. Ma alla fine se ne pentirà. Anche se l’errore alla fine sarà in condivisione. Ovvero che il pilota una volta deciso a fermarsi aveva chiesto gomme slick, da asciutto, per andare a riprendersi la posizione che aveva perso fermandosi al box. Il muretto gli ha invece rimesso una intermedia e da quel quinto posto dove era rientrato Hamilton non è più riuscito a schiodarsi. Con effetto immediato sulla classifica finale, che vede Verstappen ora leader con sei punti di vantaggio. E’ ancora un margine ristretto e tutto è ancora in gioco.

 

Ma in Turchia con Bottas sul podio sono saliti Verstappen e Perez e questa, pur tenendo conto delle dieci posizioni  in griglia patite da LH per il cambio della parte endotermica del motore, è un’immagine che l’uomo che vuole superare anche Schumacher nel numero dei titoli mondiali è qualcosa che non deve ripetersi mai più. Ora si va nel Nuovo Mondo, una gara a Austin, una a Città del Messico ed una in Brasile. Quando si tornerà da questa parte probabilmente la lotta sarà ancora apertissima ma ci saranno due gare completamente inedite (Qatar e Arabia) che potrebbero far saltare il banco. Posti, questi ultimi, dove almeno non ci sarà il rischio di trovare la pioggia che dopo Spa e Sochi ha di nuovo regalato emozioni che la F1 non regalava da anni.

 

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