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Messi al PSG aumenta i problemi finanziari del Barcellona

Giovanni Battistuzzi

La situazione economica dei catalani è preoccupante. L'addio dell'argentino non aiuta però il risanamento del bilancio, anzi amplifica le perdite del club

Ci si dovrà abituare a vedere Lionel Messi con addosso un'altra maglia che non sia blaugrana o a righe verticali bianche e azzurre. Oltre quindici anni d'abitudine non si cancellano in un giorno. Soprattutto se si è catalani e si considera il Camp Nou una specie di seconda casa.

Il rancore e la delusione sono sentimenti che strisciano tra le vie di Barcellona, nelle parole di tifosi, nei commenti che fanno trasparire un frustante senso d'abbandono. Poteva andare diversamente, doveva andare diversamente. La convinzione dei più è questa. Così però non è stato. Perché diversamente non poteva andare, almeno così dice la società. C'è una profondo senso di ineludibilità nelle dichiarazioni del presidente del Barcellona Joan Laporta: “Rinnovare il contratto a Messi avrebbe messo in grave pericolo il club”.

La situazione economica dei catalani è preoccupante: i debiti sono saliti a 1,4 miliardi di dollari, in gran parte a breve termine, il fatturato è in calo da tre stagioni (nell'annata calcistica 2019/20 la società ha ricavato 855 milioni di euro, il 14 per cento in meno rispetto alla precedente, mentre i ricavi dell'ultima si sono fermati a 823) e il rifinanziamento del debito per 525 milioni di euro risolve solo in parte i problemi. Soprattutto non risolve il maggiore dei problemi, quello legato agli stipendi. La contrazione dei ricavi (il Barcellona è stato il primo club spagnolo a superare il miliardo di fatturato) ha fatto salire al 110 per cento il peso degli ingaggi sul fatturato. Una percentuale che ha imposto l'impossibilità di rinnovare il contratto di Lionel Messi in quanto secondo il regolamento della Liga il peso delle buste paga non può superare il 70 per cento del budget.

Messi ha salutato, se ne è andato al Paris Saint-Germain. Un addio che però non aiuta il Barcellona nel risanamento del bilancio, anzi amplifica i problemi finanziari del club. Il paradosso è che togliere dal monte ingaggi 35 milioni di euro a stagione (al quale vanno aggiunte le tasse, ndr), l'accordo che era stato sottoscritto ma non ratificato, non provoca benefici. Anzi, aumenta la fragilità economica del club. E aumenta perché Messi da solo valeva poco meno del 30 per cento delle entrate del club. Questione di merchandising, di visibilità internazionale, di partnership, di sponsorizzazioni.

Quanto perde il Barcellona con l'addio di Messi

Messi non è solo un giocatore di grandissimo valore calcistico, è anche un marchio mondiale che crea interesse e attrae investimenti e contratti di sponsorizzazioni. Il Barcellona sta cercando uno sponsor sulla maglia per la stagione 2022/2023. Rakuten versava una cinquantina di milioni di euro all'anno, una cifra che senza l'argentino verrà contrattata sicuramente al ribasso perché si è ristretta l'esposizione mondiale del Barcellona.

Il Barça non vince una coppa internazionale dal 2015. Sino a oggi non era un problema: il numero 10 garantiva un'esposizione mediatica tale che le vittorie o le sconfitte del club potevano passare in secondo piano. Un esempio su tutti: Messi ha oltre 240 milioni di follower su Instagram, più del doppio di quello dell'account ufficiale del Barcellona, fermo a 99,5 milioni. Si dirà: è solo un social network. E invece non è solo un social network, è parte integrante di quello che tengono conto le aziende per investire. Il calcio è una piattaforma di vendita indiretta, più esposizione si ha più è conveniente la sponsorizzazione. E l'assenza di Messi restringe considerevolmente il pubblico del Barça tanto che, secondo Brand Finance il valore del marchio Barcellona si è ristretto di 77 milioni di euro. Non solo Rakuten è pronto a rinegoziare l'accordo. Altri contratti non saranno rinnovati.

Non è finita. Perché dalla vendita di magliette e oggetti ufficiali del club entreranno nelle casse societarie circa 40 milioni di euro l'anno in meno, quello che secondo i dati del Barcellona erano quelli “griffati” Messi.

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