AP Photo/Frank Augstein

Non blindato ma distanziato, ecco l'Europeo dei tifosi (pochi ma buoni)

Giorgio Burreddu

Stadi aperti, maxischermi e voglia di stare insieme: a Roma è tutto pronto per il main event

“Sei pronto per vivere l’esperienza di Euro2020?”. La butta lì l’account ufficiale degli Europei di calcio su Instagram, ma la risposta c’è e in fondo anche non c’è. Dimessi, contingentati, col pass e l’autocertificazione in tasca: benvenuti all’orgia azzurra di queste nuove notti magiche, il primo campionato europeo col distanziamento. Partiamo dall’Olimpico. Lo hanno rivestito con i loghi e gli adesivi dell’evento. Un’opera di Christo, appena più discreta. E poi: hanno rifatto le aree media, messo i bollini alle sedute, coperto la pista d’atletica con un tappetone azzurro brandizzato Uefa, sradicato le vecchie panchine per mettercene di nuove. Sedute disposte su due file. Per il distanziamento, ovviamente. E gli spettatori entreranno scaglionati per fasce orarie, di mezz’ora in mezz’ora, dalle 18 in avanti. Ce l’hanno scritto sul biglietto.

 

Non sempre però va tutto secondo i piani. Martedì prima prova generale dell’inaugurazione: nubifragio. Ieri pomeriggio secondo tentativo: altro nubifragio. La capienza dell’Olimpico per la prima partita contro la Turchia è stata limitata a 15.948 spettatori su un totale di 69.831. Il 25 per cento dell’impianto. Come a Wembley, che però conterrà oltre 22mila spettatori. Baku e San Pietroburgo hanno confermato una capienza del 50, addirittura del 100 per cento Budapest, del 22 Monaco che però equivale a quattordicimila spettatori. Termoscanner, telecamere, 48 varchi aperti per gli ingressi. I biglietti si acquistano soltanto tramite i canali Uefa, e si sono mossi soprattutto gli stranieri. Il 60 per cento dei posti per Italia-Turchia è stato acquistato da fuori, all’estero, soprattutto in Germania, dove comunque sono forti sia la comunità turca sia quella italiana.

 

A Roma sono arrivati già in mille. Per il match contro la Svizzera non andrà molto diversamente, con Germania e Austria in testa agli acquisti. A ore saranno esauriti anche i tagliandi per la gara contro il Galles. C’è più gusto a essere italiani quando la maglia azzurra chiama. Ma per questo Europeo itinerante sembra difficile il solito, magmatico bellissimo rovesciarsi per le strade delle città. Maxischermi sì, ma pure quelli con la prenotazione. Qua e là per l’Italia sono spuntati: a Sanremo, al Bagno degli Americani di Tirrenia, a Baronissi (Salerno), a Fiorano Modenese. Ovviamente il centro di gravità sarà Piazza del Popolo a Roma, la fanzone più grande d’Europa. E che però avrà 1.000 spettatori per ogni emiciclo della piazza, tra stand commerciali, campi di calcetto e punti ristoro. Accrediti giornalieri, per entrare servirà anche qui l’autocertificazione. Altri 1.000 potranno accedere a via dei Fori Imperiali, ma solamente nei giorni delle partite dell’Italia.

 

Non una capitale blindata, ma attenta a garantire il distanziamento e le norme anti Covid. Per raggiungere le fanzone sono state predisposte quattro navette (gratuite) e sono stati prolungati gli orari della metropolitana. Il cuore della festa sarà però a Casa Azzurri, che dal ’98 è la casa della nazionale e quest’anno, per la prima volta, è aperta al pubblico: nell'ex deposito Atac al quartiere Prati. Ieri sera l’inaugurazione con il concerto dei Negramaro. Bandiere alle finestre: poche. Non è previsto il boom delle pizze d’asporto. C’è più voglia di vacanze che di calcio. Booking.com, partner ufficiale di Uefa Euro2020 per la prenotazione di alloggi e attrazioni, ha pubblicato uno studio che la dice lunga. Il 63 per cento dei tifosi europei preferirebbero vedere i propri avversari principali vincere il torneo piuttosto che saltare la vacanze. In Italia il dato aumenta al 70 per cento. E l’assenza del pubblico, allo stadio, per le strade delle città, si fa sentire. Se tre persone su cinque hanno affermato di andare allo stadio per godersi l’atmosfera che si respira al fianco dei tifosi dell’altra squadra, il 71 per cento ha detto che “il bello di seguire il calcio dal vivo è proprio guardare le partite insieme ai tifosi avversari”.
 

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