(Foto Ansa)

Altro che Superlega

È tempo di Mitropa cup, grande torneo di scacchi un po' nerd e un po' no

Massimo Adinolfi

In corsa dieci nazionali dell’Europa centrale, per l'Italia è la prima competizione da quando è iniziata la pandemia. Un torneo in formula ibrida: si gioca online, ma i giocatori devono essere presenti fisicamente nella sede individuata dalla Federazione
 

Altro che Superlega: si riparte dalla Mitropa cup. Che non è la novecentesca competizione calcistica nel cui albo d’oro spiccano nomi blasonati come l’Ascoli, il Pisa o l’Udinese, ma un torneo di scacchi, il primo al quale la Nazionale italiana partecipi da quando il Covid-19 ha stravolto la vita, l’universo e tutto quanto. Anche lo sport, e anche gli scacchi, che tornano perciò con una formula ibrida: si gioca online, ma i giocatori devono essere presenti fisicamente nella sede individuata dalla Federazione. Gli italiani saranno a Villorba di Treviso, ospitati da Qlash, il più importante team professionistico nel campo degli eSports: pensate ai videogame, pensate al poker online, pensate a ogni sorta di gioco competitivo che funzioni in rete e avrete un’idea della cosa. Che non è affatto uno scherzo.

 

Con il sobrio nickname di DrNykterstein, il norvegese Magnus Carlsen si cimenta spesso e volentieri. Lunedì scorso, ad esempio, ha disputato una trentina di partite sulla piattaforma Lichess (perdendone quattro, vincendone ventisette). Ed è uno spettacolo, vi assicuro: un solo minuto per tutta la partita (e con il “berserk button” puoi addirittura dimezzare il tempo, aumentando la posta), e mosse giocate alla velocità di un prestidigitatore. Poi, se vuoi, la piattaforma ti offre anche un’analisi al computer della partita e ti dice dove il mefistofelico DrNykterstein ha sbagliato: le imprecisioni, gli errori, e i veri e propri svarioni che tu non avresti mai potuto vedere in diretta. Nel corso del 2020, il buon Magnus ha giocato abbastanza da raggranellare oltre 400 mila euro, ed essere quindi celebrato come lo sportivo che ha guadagnato più soldi nel gioco online lungo tutto il 2020.

 

È questo il futuro degli scacchi? Vedremo sempre più spesso la nobile arte finire nelle mani di nerd sempre più imberbi che si sfidano dalle loro plance elettroniche? Anche, ma per fortuna non solo. Se i mediocri giocatori di circolo sono soprannominati, nell’ambiente, “spingilegno”, è perché con il legno dei pezzi vogliono averci ancora a che fare, per quanto sgangherate siano le loro partite di dilettanti. C’è un sottile piacere fisico nel muovere i pezzi alla scacchiera, così come c’è una raffinatissima partita psicologica che si gioca con l’avversario, sedendogli di fronte per minuti, come nel gioco blitz, o per ore, come nel gioco classico, che nessuno schermo può restituire. 

 

Torniamo però alla Mitropa cup, che vede ai nastri di partenza dieci nazionali dell’Europa centrale. Il nuovo Ct, l’olandese Loek Van Wely, ha convocato cinque dei dieci migliori giocatori italiani: il più agée, Sabino Brunello, ha da poco superato i trent’anni, gli altri sono dei baldi ventenni: Luca Moroni, Pier Luigi Basso, Lorenzo Lodici e Francesco Sonis, che a vent’anni non è ancora arrivato. Nel ranking del torneo, l’Italia è terza, mentre nel femminile siamo addirittura in cima al tabellone (convocate dal Ct, Fabrizio Bellia, Marina Brunello, Olga Zimina, Elena Sedina e Tea Gueci, più le giovanissime Marianna Raccanello e Angela Flavia Grimaldi). Il torneo, cominciato lunedì, può essere seguito online, e si concluderà il 12 maggio. 

 

Poi, pandemia permettendo, comincerà la stagione dei festival: tornei organizzati soprattutto d’estate, che animano tutto il movimento scacchistico. Sarà il contributo della disciplina alla incipiente stagione turistica. Perché non so di ripresa, ma di resilienza chi gioca a scacchi ne ha da vendere. Se si vuole averne prova, basta seguire il corso di scacchi che trovate sul sito del Foglio.

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