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il foglio sportivo

Com'è calda la Serie A

Giampiero Timossi

La fatica di riprendere un campionato mai giocato in estate

Sole che batte sul campo di pallone. Pronti per ripartire, c’è un campionato per l’estate, una nuova storia in costruzione e un pezzo dentro una (grande) canzone che già sembra raccontare quel che succederà. La Serie A riparte con l’estate e non era mai successo. Stavolta non basteranno i pronostici, bisognerà tenere d’occhio temperature e previsioni. Del tempo. Certo, si azzarda, ma ormai i siti meteo sono sofisticati, si possono considerare piuttosto affidabili, anche a lungo termine. Al momento suggeriscono: “Partendo da giugno ci attendiamo temperature sempre più calde, medie con valori già superiori ai 32 gradi. E a luglio, come all’inizio di agosto, arriveranno ondate di calore molto intense”.

 

E’ il nuovo tempo del pallone, con partite alle 5 e un quarto del pomeriggio e notti con fischio d’inizio alle 21.45. Si spera siano magiche, tutti ne avrebbero un gran bisogno.

 

Tempo di pallone, soluzioni estreme, perché probabilmente non c’era altro modo per andare avanti.

 

La Serie A che riparte farà i conti con caldo e incognite che la voglia dei calciatori sapranno cancellare. E’ una sfida nuova, ma non del tutto inedita. In fondo è quello che vivevano i calciatori brasiliani quando sbarcavano in Italia. Eneéas, per esempio, che a Bologna non si tolse mai la calzamaglia, passò intere giornate “abbracciato al calorifero” e confessò che la prima neve la vide non in Brasile, ma in una trasferta a Parigi. O Amauri, in tempi più recenti, che durante la sua esperienza alla Juventus confessò: “La prima neve l’ho vista in Italia e mi sono spaventato”.

 

Estate, inverno, nella collezione del calcio la Serie A tra giugno e agosto non si era mai vista. Non era certo programmata. Nei programmi, invece, ci sono già i Mondiali più caldi della storia del calcio. Sono fissati in Qatar, tra due anni, la finalissima è prevista esattamente una settimana prima di Natale, si partirà il 21 novembre 2022 e il sipario scenderà dopo la sfida del 18 dicembre. Sono date che permetteranno di raggiungere anche in Qatar temperature più “miti”: non dovrebbero superare i 40 gradi, mentre nel paese durante i mesi estivi è facile avere picchi giornalieri anche sopra i 50. Sì, il prossimo Mondiale sarà decisamente condizionato. In realtà la questione è già stata affrontata, in campo è scesa l’ultima generazione dell’“aria condizionata”. Al Khalifa Stadium hanno creato la bolla d’aria fredda che avvolge lo stadio e respinge l’aria calda circostante. Significa che se fuori ci sono 40 gradi, dentro non si superano i 26, tutto grazie anche a 360 bocchettoni d’aria condizionata. Per vincere il caldo a Doha, la capitale del paese, hanno anche dipinto di blu l’asfalto dell’Abdullah Bin Jassim Street, una delle vie principali. Lo hanno fatto per ridurre la cattura delle radiazioni solari da parte del catrame.

 

Questo è il futuro, l’estate italiana del calcio è già presente. Per prepararla le 20 squadre di Serie A hanno già programmato i primi allenamenti collettivi sugli orari che le vedranno protagoniste dal 13 giugno, divise con una certa equità su tre orari: 17.15 e 19.30, e pure 21.45. Anche la dieta delle squadre sta già cambiando e negli staff delle società c’è ovviamente spazio per un nutrizionista. Per affrontare meglio le 12 sfide che restano serviranno più vitamine e sali minerali, indispensabili per la reidratazione. E carboidrati per recuperare le fatiche di quella che sembra un’estate a tutto calcio, con ogni squadra che più o meno scenderà in campo ogni tre giorni.

 

Così anche il pallone fermato la notte dell’8 marzo ha voglia di ripartire. Delle tante partite, di orari o temperature ci sarà tempo per discutere. “Giocare è sempre bello, l’ho fatto al caldo. Olimpiade e Mondiale, ma anche a -12, in Russia, le ho provate tutte. Non vedevamo l’ora di ricominciare, le temperature non importano, con il caldo si farà più fatica, ma sarà così per tutti”. Parole dette da Mimmo Criscito, capitano del Genoa e già allo Zenit San Pietroburgo. È anche il rigorista rossoblù, come quello della canzone e del sole che batte sul campo di pallone.

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