1936 - 2025
La perfezione discreta di Alice ed Ellen Kessler
Una vita priva di sbavatura, elegante e bellissima, che non poteva che concludersi con un suicidio
"Avevano movenze perfettamente simmetriche, alle quali le calze nere conferivano un'astrazione geometrica. Sembravano compassi. Bellissime, algide, per niente sensuali. Gli uomini potevano ammirarle castamente, come si ammira una statua di Prassitele, e poi tornare sereni dalla moglie". C'e' una perfetta rispondenza fra le modalità della morte di Alice ed Ellen Kessler a ottantanove anni, un doppio suicidio assistito sul quale stanno indagando le autorità tedesche, e le parole che, nel 2013, mi disse Ettore Bernabei, il direttore generale della Rai degli anni gloriosi del "Dadaumpa" e di "Studio Uno", ma anche del maestro Manzi e degli sceneggiati letterari, mentre lavoravamo alla grande mostra per i Sessanta anni della tv nazionale e i novanta della radio. Cercando e catalogando centinaia di costumi, avevo trovato solo due coppie di giacche delle formidabili sorelle, in seta bianco gesso e in ottoman nero e finta gessatura di cristalli, firmate dal grandissimo Alberto Fabiani, degli ultimi anni Sessanta e primi Ottanta. I famosi pagliaccetti di "Giardino di inverno", dove avevano debuttato nel 1961 con il "pollo e champagne", erano andati perduti negli anni Ottanta, le piume bruciate nel grande rogo, forse provvidenziale, di un magazzino Rai di Roma che custodiva i costumi degli spettacoli raffinati e divertenti, accompagnati dall'orchestra di Gorni Kramer, in cui gli italiani scoprirono l'esistenza delle femmine del Lido di Parigi, l'incredibile lunghezza delle gambe delle gemelle e, avrebbe detto poi Alberto Sordi in un celebre sketch, dei loro piedi.
Quelli che vedete adesso, in certi balletti celebrativi, sono copie eseguite al ribasso dei celeberrimi costumi di Folco Brunelleschi, che era arrivato in Rai al seguito di Antonello Falqui e di Guido Sacerdote, a loro volta rientrati da un giro negli Stati Uniti e a Parigi con l'idea di fare una tv migliore di Nbc e Tf1 e come avrebbero in effetti fatto. "Alice ed Ellen arrivavano a via Teulada tutte le mattine alle otto e provavano per otto ore. Per educazione a disciplina ferrea", mi raccontò Falqui nel suo appartamento ai Parioli, tutto mobili Librrty e affiches primi Novecento e lampade Tiffany di cui, come il padre, era collezionista. Perfezionista maniacale, capace di far ripetere i numeri dei suoi spettacoli decine di volte perfino ai cagnolini delle sue vedette (nel caso, Franca Valeri con Roro, secondo di una lunga dinastia di cavalier king Charles), Falqui era ancora incantato, mezzo secolo dopo, dalla professionalità assoluta e irripetibile, dalla loro totale discrezione, dai loro amori famosi, Umberto Orsini per esempio, ma anche Marcel Amont, vissuti sottotraccia come oggi nessuna delle stracciarole che sceneggiano povertà amorose davanti ai falò farebbe o vorrebbe. "Le Kessler", pronunciate inevitabilmente in coppia, non si erano mai sposate perché non sopportavano di condurre esistenze separate. Poter scegliere come vivere e come morire è un privilegio, il gesto ultimativo della libertà, che entrambe hanno perseguito ogni giorno. Ti ricevevano eleganti, leggermente distanti, le fossette che spuntavano a ogni sorriso sulla pelle curatissima. Sono andate via insieme come avevano programmato certamente fin da bambine, nel linguaggio e nei modi segreti dei gemelli. È stata l'ultima lezione di eleganza a cui potremo assistere nel mondo dello spettacolo.