Appuntamento da Babingtons. In una tazza di tè, l'incontro tra romanità e aplomb inglese

La più antica tea room italiana oggi è gestita dalla quarta generazione della famiglia fondatrice. Il salotto romano ha attraversato guerre e mode, accogliendo star come Audrey Hepburn e Fellini. Un angolo di Londra in Piazza di Spagna

Gianluca De Angelis

In un paese in cui vige la regola del caffè trangugiato in piedi al bancone del bar (e più è bollente, e più ha il sapore di copertone bruciato, meglio è), la sala da tè Babingtons, a Roma, va decisamente controcorrente. In questo luogo fondato nel 1893, infatti, il rito del “tea time” britannico è vera una esperienza che attraversa il tempo, raccontando la storia del gusto inglese che si è trapiantata e ha germogliato nella capitale italiana.

 

Fondata da Anna Maria Babington e Isabel Cargill, al pianterreno di un edificio settecentesco che sorge proprio accanto all’iconica scalinata di Piazza di Spagna, le sale accolgono gli ospiti in un’atmosfera dove l’eleganza inglese incontra l’informalità romana, offrendo una selezione di decine di tipologie di tè, ma anche snack dolci e salati, gli iconici scones fatti in casa e anche i club sandwich al salmone affumicato scozzese. Oggi, Babingtons è gestito dalla quarta generazione della famiglia fondatrice, con Chiara Bedini e Rory Bruce al timone, custodi di un luogo che ha saputo attraversare guerre, crisi sociali e trasformazioni culturali restando sempre fedele alla propria identità.

 

Un luogo che ha accolto anche protagonisti del cinema e della cultura internazionale: Audrey Hepburn, Federico Fellini, Richard Burton e Liz Taylor rientrano tra i suoi habitué più celebri, contribuendo al mito e al fascino del luogo. Tra il luccichio delle teiere in argento e il velluto delle poltroncine, la luce calda che filtra attraverso i tendaggi soffici, gli sguardi curiosi dei visitatori e l’aroma di tè, Babingtons si fa davvero portatore di un angolo d’Inghilterra nel cuore di Roma.

 

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