Cortesie fra (quasi) vicini L’Iran aiuta la Siria a schiacciare la rivolta, ma l’ispirazione è Pinochet La notizia del forte appoggio da parte dell’Iran alle milizie siriane che stanno reprimendo il contagio della rivolta araba, anticipata a marzo da fonti giornalistiche, è stata confermata ieri al Time da un ambasciatore occidentale a Damasco: "Sappiamo per certo che stanno garantendo loro addestramento e armi; è probabile che anche Hezbollah collabori". Carlo Panella 09 MAG 2011
L’ombra di Bin Laden in Palestina Dalla Striscia di Gaza, il premier di Hamas Ismail Haniyeh ha condannato come un crimine americano l’uccisione di Osama bin Laden, definendolo “combattente della guerra santa musulmana”. Per il premier islamico palestinese, la fine di Bin Laden va giudicata come “un assassinio”. Leggi Chiara come il sole - Leggi Ora consegnate il Mullah Omar - Leggi La vendetta, legge della frontiera che l’America ha e l’Europa teme di Lanfranco Pace - Leggi Bin Laden confidential 04 MAG 2011
Le sure di Osama bin Laden Nell’annunciare la grande operazione che ha portato alla morte del capo di al Qaida, il presidente americano Barack Obama ha affermato: “Osama bin Laden non era un leader islamico”. Obama ha ragione quando ricorda che il leader terrorista ha seminato morte e macerie soprattutto fra i musulmani (delle 40 mila persone uccise per mano di al Qaida in vent’anni gran parte erano civili islamici). 03 MAG 2011
Dieci anni dopo, nessun arabo va in piazza per Bin Laden L’11 settembre 2001, a Nablus e a Ramallah, molti palestinesi scesero in strada per festeggiare il clamoroso attacco terroristico alle Torri gemelle, nonostante il parere contrario dell’allora presidente dell’Anp, Yasser Arafat. La notizia della morte di Osama bin Laden, invece, è stata accolta ieri con toni molto minori. Nessun leader politico della regione ha reagito subito, se si esclude il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è complimentato per la “vittoria strepitosa per la giustizia, la libertà e per i paesi democratici che combattono fianco a fianco contro il terrore”. Marco Pedersini 02 MAG 2011
Ecco perché la pace fra Hamas e Fatah fa bene soltanto agli estremisti Hamas e Fatah hanno raggiunto ieri un accordo preliminare per la “riconciliazione palestinese”. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio, al termine di un incontro fra i rappresentanti dei due gruppi e un gran numero di mediatori egiziani – fra loro c’erano sia diplomatici, sia uomini dei servizi segreti. “Siamo in sintonia su tutti i punti”, ha detto un esponente di Fatah, Azzam al Ahmad, dopo il vertice. Un portavoce di Hamas ha confermato che “ogni differenza è superata”. Luigi De Biase 28 APR 2011
Ecco la mappa della rivolta in Siria E ’ a Deraa, lungo il confine con la Giordania, il pericolo più grave per il regime del presidente siriano, Bashar el Assad. Migliaia di manifestanti hanno sfidato per settimane il fuoco dell’esercito e la vendetta del governo. Sono stati i primi a protestare e hanno fatto capire subito quale fosse il loro vero obiettivo: a marzo, in un solo giorno, hanno distrutto la sede del partito Baath, vicino agli Assad da quando sono al potere, e quella della compagnia telefonica Syriatel. di Daniele Raineri e Luigi De Biase Leggi Damasco manda i carri armati a schiacciare la proteste - Leggi La rivolta in Siria sarà lo snodo di tutta la primavera araba Redazione 26 APR 2011
In Israele si può essere più morti mediaticamente che nella tomba Ormai, la cronaca attinge dalle emozioni. C’è stato Vittorio Arrigoni. Viveva per Gaza, proprio Gaza lo ha fatto morire, orribilmente, e l’opinione pubblica lo ha amato. O meglio, il corrispettivo odierno dell’opinione pubblica, che gli anglosassoni chiamano pubblico: lo sgomento dei suoi, le condoglianze della politica, il dispiacere generale. Leggi La "bella morte" di Arrigoni letta senza ipocrisie - Leggi Arrigoni merita pietà e rispetto, non così il coro dei conformisti - Leggi L’intifada dei mari - Leggi Quel tragico déjà vu nella ricostruzione dell’omicidio di Arrigoni - Guarda Arrigoni è stato ucciso dallo stesso regime che pensava di difendere Alessandro Schwed 25 APR 2011
La "bella morte" di Arrigoni letta senza ipocrisie Le forze di sicurezza di Hamas durante un blitz hanno ucciso due uomini sospettati di aver strangolato Vittorio Arrigoni , l’attivista propalestina italiano rapito e ucciso a Gaza giovedì notte. Un terzo si sarebbe ucciso per evitare l'arresto. La polizia di Hamas ha circondato per alcune ore un'abitazione nel campo profughi di Nuseriat, nella parte centrale della Striscia di Gaza, e aveva anche concesso ai familiari di due salafiti asserragliati al suo interno di entrare per convincerli ad arrendersi. Leggi Arrigoni merita pietà e rispetto, non così il coro dei conformisti di Toni Capuozzo - Guarda la puntata di Qui Radio Londra - Leggi tutti gli articoli del Foglio sulla morte di Vittorio Arrigoni Redazione 19 APR 2011
Quel tragico déjà vu nella ricostruzione dell’omicidio di Arrigoni Dopo l’assassinio di Vittorio Arrigoni e la evidente impossibilità di attribuirne la responsabilità a Israele, Hamas tenta di correre ai ripari ricalcando il modello utilizzato in situazioni del genere da Hezbollah – depistaggi, menzogne, dichiarazioni di estraneità –, che trovò la sua massima espressione nell’attentato all’ex presidente libanese Rafiq Hariri. Non a caso in quella occasione si parlò, in un primo momento, di una cellula qaidista “impazzita”, poi di un presunto kamikaze, Abu Abu Abbas, fino a indicare nell’organizzazione terroristica, guidata dagli allora super ricercati Ahmed Miqati e Ismail al Khatib. di Pio Pompa Redazione 19 APR 2011