Giochi tempestosi Nelle stanze di palazzo Mezzanotte dove si celebrano i riti esangui del capitalismo italiano, va per la maggiore un nuovo gioco: lo chiamano Oracolo, dal nomignolo con il quale è conosciuto Warren Buffett. Al tavolo della Borsa di Milano provata dalla tempesta d’agosto, sono seduti in molti, perché nonostante le grida accorate sulla nuova apocalisse (ormai una al mese in finanza, senza contare quel che riesce a escogitare la natura matrigna) la ricchezza non si è magicamente dissolta. Stefano Cingolani 04 SET 2011
Anche i ricchi piangono Si lamenta Lloyd C. Blankfein, il big boss di Goldman Sachs, un po’ piovra un po’ vampiro, come ha scritto la rivista Rolling Stone, per la capacità di stendere ovunque i tentacoli e succhiare quattrini dalle povere vittime. In una settimana ha visto uscire dal suo portafoglio personale 52 milioni di dollari. Certo, gliene restano ancora 232 milioni e 200 mila, ma anche lui, che aveva anticipato (e manipolato, secondo le accuse della magistratura newyorchese) la crisi dei subprime, questa volta è caduto in trappola. Stefano Cingolani 15 AGO 2011
Quale allegria? A volere disegnare la cupa estate di un’epoca in una sola smorfia – giusto al fin della licenza – non è che una scucchia trista, delusa e mogia a far da maschera. Ed è la faccia di un anonimo peone della maggioranza di governo. Questo signor Veneranda lo scorgiamo a Montecitorio nel pomeriggio del discorso di Silvio Berlusconi fatto “a Borse chiuse”. Sta per dare la mano al premier, pronto a carpirgli un sorriso o almeno un raggio di quel sole che da sempre Silvio Berlusconi ha fatto vanto di tenere in tasca ma il peone gira i tacchi e se ne va. 07 AGO 2011
Nuovi Messi e vecchi bidoni Web, giornali e fenomeni da baraccone. Segui Piero Vietti su Twitter 03 AGO 2011
Ma con chi ci siamo alleati? Alla vigilia del Ramadan i fan del colonnello Gheddafi si sono ritrovati nella piazza Verde di Tripoli sparando come ossessi per aria, in segno di giubilo. Non tanto per sottolineare a colpi di kalashnikov l’inizio del mese di digiuno islamico, che dovrebbe essere simbolo di pace e riconciliazione, ma per festeggiare le sanguinose faide sul fronte opposto dei ribelli. La Cirenaica liberata dai rivoltosi anti Gheddafi doveva diventare un modello per il resto del paese, una Svizzera libica, una culla della nascente democrazia. Nell’ultima settimana, però, sono esplose le contraddizioni. Fausto Biloslavo 03 AGO 2011
Onore a Uruguay e Paraguay, note liete in una Copa da dimenticare Finalmente si è giocato all’Antonio Vespucio Liberti, El Monumental di Buenos Aires, la culla del River Plate devastata un mese fa dai tifosi inferociti per la retrocessione della squadra e dove il 23 giugno del 1968 il derby con il Boca Juniors fece settantuno morti e centocinquanta feriti. E’ l’aria che può tirare da quelle parti anche quando in campo non ci sono squadre argentine. Il presidente dell’Uruguay nonché ex tupamaro José Mujica detto Pepe, ha inviato per l’occasione uno dei messaggi più melensi e inutili della storia dello sport, tipo siate umili e rispettatevi l’un l’altro. 25 LUG 2011
E’ sobrio e poco sentimentale, ecco perché amiamo così tanto l’Uruguay Piccolo e dimesso, l’Uruguay da un secolo insegna calcio al mondo: non ha l’atteggiamento protervo degli argentini né l’enfasi malinconica e un po’ infantile dei brasiliani, non professa l’incultura di chi crede di dovere vincere a tutti i costi. La scorsa notte per disporre del Perù e accedere alla finale ci ha messo cinque minuti: all’8° della ripresa il solito Forlán tira di sinistro da fuori area, il portiere respinge ma non trattiene, il solito Suárez da due passi riprende. Leggi gli articoli e le rubriche foglianti sulla Copa America 21 LUG 2011
Falkland / 13 A Napoli si consolano come quelle vedove che sfogliano le foto dei mariti morti vent’anni dopo e riprovano un brivido sulla pelle: “le maglie per la prossima stagione sono come quelle del Napoli di Maradona”, e proiettano pure un video del Pibe per far credere che Hamsik sia la stessa cosa. In Argentina non possono attaccarsi nemmeno a questo, dato che Maradona ct ha lasciato lo stesso segno di Zaccheroni alla Juventus. Jack O'Malley 20 LUG 2011
L’angelo dei neo dialetti finti colpisce ancora dalle parti di Adelphi Che l’angelo Moroni sia tornato tra i mortali? Nel 1823 era apparso in visione al profeta Joseph Smith, fondatore della chiesa dei mormoni, e lo aveva guidato a delle sacre tavole d’oro incise in un fantomatico “egiziano riformato”, la lingua dei primordiali abitatori del continente americano, discendenti dalle tribù perdute di Israele. Ora tutto lascia supporre che il messaggero celeste si sia rifatto vivo con lo scrittore ischitano Andrej Longo. Guido Vitiello 17 LUG 2011