Speciale online flash 10:30 Renzi vede Merkel. Davanti alla lavagna, con qualche slide Oggi, nel primo pomeriggio, il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, incontrerà la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Seguirà una conferenza stampa congiunta attorno alle 18. Il vertice italo-tedesco prevede anche incontri bilaterali tra i responsabili dei principali ministeri, Pier Carlo Padoan (Economia) incluso. "Non siamo gli alunni da mettere dietro la lavagna, siamo l’Italia", ha detto Renzi domenica intervistato al Tg5: "Se facciamo bene il nostro dovere, noi saremo alla guida dell’Europa e non l’ultimo vagone tra quelli ritardatari". Leggi anche Ferrara Dopo #lavoltabuona e #lasvoltabuona arriveranno #icazziamari Cerasa-Lo Prete Le slide di Renzi per la Merkel Marco Valerio Lo Prete 17 MAR 2014
Una riforma al mese? Solo se “l’ipertrofia dell’ego” dei burocrati permette “Una riforma al mese”, da ieri, è la frase sulla quale si misurerà il successo o l’insuccesso di Matteo Renzi, il presidente del Consiglio (incaricato) più giovane della storia italiana. Il metodo annunciato, a volerlo giudicare con il metro di alcuni autorevoli economisti contemporanei (non sospettabili di corrività con il sindaco rampante), è corretto. Marco Valerio Lo Prete 18 FEB 2014
E Google ricreò il mondo “A chi appartiene il futuro?” è una domanda notevole. Jaron Lanier, una divinità della preistoria digitale che inventò la realtà virtuale e poi vide che non era cosa buona, con questa domanda ci ha intitolato il suo ultimo libro, che è un viaggio nella necropoli della classe media, stecchita dalla rivoluzione digitale che prometteva prosperità, mobilità sociale e sorrisi per tutti. Per Lanier il problema è tutto nella grande asimmetria implicita nel meccanismo dell’economia digitale: alcuni dei player cedono, senza chiedere nulla in cambio, la propria merce ad altri che la monetizzano alla grande. 20 GEN 2014
Vie di fuga dallo scandal o dal rezalet* Per salvarsi dallo *scandalo, Erdogan dà pure ragione ai militari Fethullah Gülen, l’imam miliardario in esilio in Pennsylvania, e i suoi seguaci ben radicati nella magistratura e in tutti i gangli dello stato turco “stanno cercando di fare con Erdogan quello che hanno fatto all’establishment militare con i controversi processi Ergenekon e Sledgehammer”, racconta al Foglio il corrispondente dalla Turchia di un grande giornale americano che ha chiesto di rimanere anonimo. In quei due processi i magistrati turchi annichilirono l’élite militare che aveva dominato a lungo il paese, e ora potrebbe essere il turno dell’ex alleato, il premier Recep Tayyip Erdogan. Redazione 10 GEN 2014
“95 tesi” di destra per rilanciare il lavoro in America e non solo Michael Strain è un economista che si occupa di mercato del lavoro all’American Enterprise Institute, think tank conservatore di Washington dove si pratica il culto dei princìpi del mercato. Il suo presidente, ArthurBrooks, è un indefesso sostenitore della identità tendenziale fra mercato e moralità e nel tempo della “jobless recovery” americana ha propiziato un’ampia riflessione dei conservatori sul tema del lavoro. Strain ha assolto il compito, con qualche sorpresa. 05 GEN 2014
Dramma Obamacare Il 3 per cento è la misura del fallimento tecnico di Barack Obama e della sua riforma sanitaria. L’obiettivo della Casa Bianca è quello di avere entro marzo prossimo 1,4 milioni di americani iscritti al programma sanitario attraverso il portale healthcare.gov, ma ora, a un mese di distanza dal lancio del sito, soltanto il 3 per cento ce l’ha fatta. La società di consulenza Avalere Health ha calcolato che 49.100 persone sugli oltre cinque milioni che hanno tentato la difficile navigazione nel portale sono riusciti ad acquistare una polizza assicurativa in linea con gli standard dell’Obamacare. Raineri Il governo Obama esita in medio oriente (ma apprezza “Homeland”) 13 NOV 2013
Puoi fidarti di Fidan? Il doppio gioco delle spie turche che fa arrabbiare la Casa Bianca Hakan Fidan è il direttore dei servizi segreti della Turchia, il Milli istihbarat teskilati (Mit), è un consigliere ascoltato del primo ministro Recep Tayyip Erdogan e da dieci giorni è al centro dello scrutinio internazionale per colpa di due articoli pubblicati da giornali americani. Il primo è un ritratto lungo apparso il 10 ottobre sul Wall Street Journal e accusa Fidan di aiutare i gruppi di al Qaida che in Siria fanno la guerra contro il presidente Bashar el Assad. 22 OTT 2013
Spiamoci tutti Sono giorni di protesta per i camerieri d’America. Da mesi gli Stati Uniti sono punteggiati da proteste e scioperi saltuari dei lavoratori dei fast food e delle tavole calde, che chiedono al governo di alzare il “minimum wage”, lo stipendio minimo, dai 7 dollari e 25 attuali ad almeno 15. Le proteste, cicliche nel corso dei decenni, nascono da una vecchia questione: i camerieri sono pagati da fame. Certo, ci sono le mance, che in America sono una religione di meritocrazia e di soldi guadagnati con il lavoro duro di chi fa più di quanto richiesto (“Non credi nelle mance?”, chiede Eddie a Mr. Pink nelle “Iene” di Quentin Tarantino, prima di far partire un dialogo epico sul fatto che le mance sono la base del sogno americano), ma specie in tempo di crisi basarsi sulla generosità dei clienti – che spesso fanno lavori non meglio pagati – è rischioso. di Eugenio Cau Redazione 07 SET 2013