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A scuola senza telefono. Voci dai licei romani sulla riforma Valditara

L'anno scolastico è iniziato con una novità che sembra rivoluzionaria, ma stando a quanto raccontano studenti e docenti è rimasto quasi tutto uguale: "Magari ora c'è più attenzione, ma il cellulare restava negli zaini anche prima", dicono i ragazzi

Nicolò Zambelli

"Questa riforma non ha cambiato molto. Paradossalmente ci sentiamo deresponsabilizzati". Gli studenti (e i professori, che preferiscono non comparire in video) sono chiari. Lunedì scorso è stato il primo giorno di scuola per la stragrande maggioranza degli studenti italiani. E i ragazzi delle scuole superiori, quest'anno per la prima volta, sono tornati dietro i banchi con una grossa novità.
 

Una circolare del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha sostanzialmente imposto il divieto dell’utilizzo dei telefoni cellulari durante tutto l’orario scolastico. Un provvedimento che riguardava, tempo fa, solo le scuole elementari e medie, e che ora si è esteso anche alle superiori. Previste sanzioni per infrange la regola: si rischia dalla nota disciplinare alla sospensione, fino al cinque in condotta.
 

Il divieto dovrebbe valere anche nei momenti di ricreazione, nonostante non sia specificato nella circolare. O almeno questo è quello che sembra intendere il ministro che più volte ha ripetuto: “Quando si entra in classe si mette via il cellulare e lo si riprende quando si esce da scuola”.
 

La novità ha fatto discutere. C’è chi la ritiene una misura giusta e chi invece pensa si tratti solo di un provvedimento spot. Secondo quanto scritto dal ministero, i dispositivi andrebbero ritirati dai professori e messi in sicurezza fino al termine delle lezioni, ma la circolare lascia la libertà alle scuole di organizzarsi al meglio con i loro regolamenti interni. Abbiamo fatto un giro in alcuni licei romani per sentire l’opinione degli studenti e capire come sono andati questi primi giorni.
 

"Non sembra essere cambiato nulla. Magari ora staranno più attenti a quando lo usiamo, ma già dagli scorsi anni durante le lezioni non si usavano, se non per la didattica", ci dicono. Anche i professori sentiti dal Foglio sono abbastanza critici: "Di base è una stupidaggine, non serve a prevenire niente".
 

Nelle varie scuole raggiunte dal Foglio la circolare non ha cambiato particolarmente i ritmi e le giornate dei ragazzi. L'opinione degli studenti, paradossalmente, è quella di essere stati deresponsabilizzati: "Soprattutto i più piccoli devono imparare come e quando usare il cellulare. Toglierlo a priori potrebbe provocare solo l'effetto contrario", dicono. "Tra tutti i problemi che ha la scuola pubblica questo rappresenta forse l'ultimo".
 

In nessun istituto è ancora scattata una sanzione disciplinare prevista, ma l'invito è quello di tornare a fine anno scolastico: "Le dico io in anteprima – spiega un professore – nessuno nel corso di quest'anno darà mai una nota o una sospensione a causa di questa circolare". Appuntamento a giugno.

 

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