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gli esami dei maturandi

Maturità 2021 di serie B? Senza scritti (e tracce pandemiche) è meglio

Antonio Gurrado

Il Male di vivere di Montale o La noia di Moravia; un tema a piacere sul mio anno scolastico, con riferimento ai pregi e difetti della dad: le ipotesi dei temi possibili per la prima traccia non lasciano dubbi, meglio un esame del tutto orale 

Chi teme che la Maturità 2021 sia di serie B deve ricredersi. Non bisogna parlare di classificazioni gerarchiche quanto piuttosto di tornei differenti, paralleli e a sé stanti: è infatti la quarta formula diversa in quattro anni. Nel 2018, tre scritti e un orale. Nel 2019, via la terza prova – le famigerate crocette, il più delle volte in realtà domande a risposta aperta – e fusione nella seconda prova di due materie d’indirizzo, oltre all’introduzione di tre buste fra cui sorteggiare all’orale un tema su cui imbastire un monologhetto. Nel 2020, lasciamo perdere.

 

Quest’anno l’esame è ben strutturato ma il comune sentire si appunta sull’assenza degli scritti; qui si annida il sospetto della perdita di qualità, come se bastassero un foglio protocollo e una biro a costruire un ostacolo insormontabile. De iure magari è così ma, de facto, nei classici si chiudeva un occhio su traduzioni sgangherate, negli scientifici se ne chiudevano due su problemi dispersi nel nulla, nei tecnici e nei professionali non voglio saperlo. Alla fine, come sempre, tutti promossi. Quanto alla prova d’italiano, giova ricordare che le tracce venivano condite di testi di supporto da cui scopiazzare, note esplicative per i quadrisillabi, domandine elementari per imbastire una scaletta; nonché l’immancabile rifugio della libertà di parola, con l’indicazione di esprimere idee personali riguardo all’argomento se proprio non si sapeva cosa scrivere di sensato. La traccia sul commento a un testo letterario conteneva la preziosa indicazione di leggerlo prima di mettersi a scrivere.

 

Una Maturità Covid con le prove scritte sarebbe stata peggio, probabilmente, se non altro per via della rosa di tracce d’italiano che ci saremmo ritrovati a commentare. Negli ultimi anni la tendenza del ministero è stata di produrle secondo una più o meno evidente tematica complessiva che le reggesse quasi tutte (l’edizione 2017 auspicava l’estinzione del genere umano per il beneficio della natura). Magari quest’anno gli estensori delle tracce si sarebbero sentiti in dovere di andare incontro al bisogno degli alunni di sfogarsi dopo un anno e mezzo di sofferenze. Per la tipologia A (analisi di un testo letterario) avrebbe potuto esserci il Montale del male di vivere o forse Gozzano a causa dei suoi “marci polmoni”; oltre ovviamente a un tipico fraintendimento su “La noia” di Moravia, con l’invito a ricamare sul fatto che durante il lockdown tutti abbiamo provato quella “malattia degli oggetti, consistente in un avvizzimento o perdita di vitalità quasi repentina”.

 

Ancora peggio con la tipologia B (analisi di un testo argomentativo), dove nel 2019 ci siamo beccati Tomaso Montanari e nel 2021 avremmo rischiato – oltre a un inevitabile, forse obbligatorio David Quammen sullo spillover – la lettera aperta di un qualche psicoterapeuta ai giovani (ce ne sono a bizzeffe in cui li esortano a sacrificarsi come i bisnonni si erano sacrificati per loro, i secondi facendo la guerra, i primi non facendo l’apericena); un bell’appello contro la chiusura di teatri e musei, da temperare in traccia con l’indicazione di non dimenticare le giuste raccomandazioni alla prudenza; fatalmente, una riflessione su pregi e difetti della didattica a distanza, con l’esortazione a fare riferimento alla propria esperienza personale. Traccia: il mio anno scolastico; svolgimento, a piacere. 

 

L’unica salvezza sarebbe potuta arrivare dalla tipologia C (riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità). Di recente, insegnano gli archivi, le tracce di attualità si sono fondate su materiali datati cinque o sei anni prima, forse per sopperire all’abolizione del tema di storia – che tanto già non svolgeva nessuno. Quest’anno quindi i ragazzi avrebbero avuto potuto parlare dell’attacco terroristico a Charlie Hebdo, dell’accordo Usa-Iran sul nucleare e delle radiose prospettive future per la Grecia dopo la vittoria elettorale di Syriza. Sicuri che con tracce del genere sarebbe stato un esame di serie A? 

 

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