Soluzioni possibili
La virtù della pazienza contro il catechismo degli apocalittici climatici
Grazie alla scienza è possibile risolvere ciò che a molti attivisti sembra irreversibile. "Falso allarme" il nuovo libro di Bjørn Lomborg offre delle soluzioni a un fenomeno che è inutile negare
Dovremmo iniziare a valutare le nostre conoscenze sul tema del cambiamento climatico in base a tutti i libri di esperti, scienziati e analisti che provano a placare l’isteria collettiva ribattezzata “ecoansia”. Esperti, scienziati e analisti che non solo non negano il cambiamento climatico, ma neanche il fatto che la principale causa sia di origine antropica. Insomma, non dei negazionisti ma dei realisti. Hannah Ritchie, vicedirettrice di Our World in Data (e ricercatrice di Oxford), con Non è la fine del mondo (Aboca edizioni), il divulgatore scientifico Vince Ebert con Non è ancora la fine del mondo (Liberilibri), il giornalista scientifico Michael Shellenberger con L’apocalisse può attendere (Marsilio). Anche un fisico come Lawrence M. Krauss, nel suo libro La fisica del cambiamento climatico (Raffaello Cortina), ricorda che è importante non farsi prendere dal panico perché il problema esiste ma serve affrontarlo con razionalità. E grazie alla scienza è possibile risolvere ciò che a molti attivisti, più che scienziati, sembra irreversibile. Un recente studio, Environmental knowledge is inversely associated with climate change anxiety (“Climatic Change”, 2023), ha dimostrato proprio come l’ansia sia solitamente accompagnata da una scarsa conoscenza (leggasi ignoranza).
Per questo il nuovo libro di Bjørn Lomborg, Falso allarme (Fazi editore), è una lettura essenziale. Si tratta prima di tutto di un attivista per il clima, quindi un alleato di tutti coloro che si sono avvicinati alle tematiche ambientali in questi anni. Idealmente, un alleato per tutte le nuove generazioni, che stanno affrontando come fenomeno di massa l’ecologismo. Tutti i libri citati, compreso questo di Lomborg, si inseriscono nel sentiero tracciato da Hans Rosling con Factfulness: quello della chiarezza espositiva e dei dati, in una narrazione coerente di come le cose sono andate, vanno e potrebbero andare. Per questo Falso allarme si impegna a proporre non solo un’alternativa al catechismo allarmista degli apocalittici, ma anche delle possibili soluzioni a un fenomeno che è inutile negare. La cosa più interessante del saggio è nella rivendicazione di un sentimento, o sarebbe meglio dire stato d’animo, che non va più di moda: la pazienza. La conclusione a cui arriva Lomborg è infatti che i nostri politici, e con essi gli ecoinfluencer annessi, siano dei frettolosi millantatori che pretendono di promettere facili utopie – come la totale decarbonizzazione o la decrescita felice – senza fornire garanzie e contro ogni evidenza. È barbarismo dei buoni sentimenti. Se volete sopravvivere, leggete Falso allarme.