Cattivi scienziati

Cari No vax, sono le agenzie regolatorie a vagliare l'efficacia dei vaccini, non le aziende

Enrico Bucci

Una formula di rito, che serve come avvertimento di una casa farmaceutica verso gli investitori, si trasforma nell'ennesimo complotto. Se un’azienda garantisse ai suoi investitori l’approvazione da parte di Fda, questo sì che sarebbe preoccupante; non il contrario, come vorrebbero farci credere i fenomeni da tastiera

Probabilmente tra l’estate del 1598 e la primavera del 1599, William Shakespeare scrisse una commedia ambientata a Messina e intitolata “Molto rumore per nulla” (nell’originale, “Much Ado About Nothing”). Il titolo di questo lavoro del bardo pare perfettamente adattarsi anche a una delle strategie favorite da chi si oppone con veemenza e per principio alla vaccinazione, oggi contro il Covid, ieri contro altre malattie: creare polveroni che, estraendo e manipolando pezzettini di documenti, oppure fondandosi su pubblicazioni scientifiche quantomeno dubbie, servano a dimostrare immancabilmente sempre la stessa, ossessiva idea: che i vaccini non funzionano, facciano male o, per lo meno, che non vi siano prove sufficienti né del loro funzionamento né della loro sicurezza. Partendo in genere in altri paesi, l’onda di disinformazione raggiunge presto l’Italia, trasformandosi in titoli di giornale grazie a penne compiacenti che rilanciano senza approfondire, e anzi spesso si intingono nell’inchiostro dell’allusione, del senso erroneo, della bufala o comunque dell’alterazione della realtà. In questi giorni, per esempio, è tutto un fiorire di uno dei grandi topos di sempre (più e più volte lo abbiamo incontrato sempre nelle stesse sedi): “Pfizer confessa”, “Pfizer ammette”, “Big Pharma rivela”, eccetera eccetera, riferito naturalmente alla sempiterna idea: grazie a documenti più o meno riservati, vi sarebbe la prova della malafede delle grandi aziende farmaceutiche produttrici di vaccini, e quindi del piano per ingannarci, e quindi del nostro uso come cavie, e quindi, quindi, e quindi, in una infinita consecutio che difficilmente si arresta perfino davanti alle cose più ovvie.

 
Non perché questo episodio abbia particolare rilevanza, ma giusto per illustrarne il meccanismo a beneficio dei miei lettori, vale la pena di mostrare con qualche dettaglio cosa è avvenuto. In una delle sue periodiche comunicazioni agli investitori e alla Sec, la Securities and Exchange Commission americana che ha lo scopo di vigilare sulle manipolazioni dei mercati, e precisamente in un file identificato con la sigla “20-F” del 30 marzo 2022, gli antivaccinisti americani, e quindi a ruota i loro imitatori nostrani, hanno evidenziato la seguente frase, che riporto nella sua forma originaria a scanso di equivoci dovuti alla traduzione: “We may not be able to demonstrate sufficient efficacy or safety of our Covid-19 vaccine and/or variant-specific formulations to obtain permanent regulatory approval”. Ovvero: “Potremmo non riuscire a dimostrare un’efficacia o sicurezza del nostro vaccino contro Covid-19 o di formulazioni varianti-specifiche sufficienti ad ottenere un’autorizzazione regolatoria permanente”. Allora, strepitano i No vax, ecco l’ammissione che non è possibile garantire sicurezza ed efficacia del vaccino di Pfizer contro il Covid-19! E’ una stupidaggine bella è buona. La frase riportata non implica affatto che gli studi finora siano stati insufficienti; semplicemente, riferendosi al rischio per gli investitori, l’azienda mette le mani avanti e non garantisce l’approvazione, cosa ovvia, visto che le agenzie regolatorie sono indipendenti. L’azienda, cioè, si scarica dalla responsabilità presso gli investitori, qualora le agenzie regolatorie, nonostante tutte le evidenze sin qui prodotte, decidessero di non approvare i vaccini; un’eventualità impossibile da escludere. L’azienda non sta affatto suggerendo che i suoi vaccini abbiano problemi tali da impedirne l’approvazione definitiva; infatti, ha fatto domanda in tal senso.

   
Si tratta di una formula di rito; ed infatti, troviamo la stessa frase: “We may not be able to demonstrate sufficient efficacy or safety” nei documenti Sec prodotti per esempio da Eft Biotech, e.l.f. Beauty, Physicians Formula, Dermadoctor e chissà quante altre aziende. Il messaggio è il seguente: cari investitori, per motivi diversi potremmo non essere in grado di soddisfare le richieste delle agenzie regolatorie, e non arrivare al prossimo passo. E la ragione è evidente: sono le agenzie regolatorie che devono vagliare per noi la sicurezza, non le aziende. Se un’azienda garantisse ai suoi investitori l’approvazione da parte di Fda, questo sì che sarebbe preoccupante; non il contrario, come vorrebbero farci credere i fenomeni da tastiera. Se ci saranno problemi, sarà il regolatore a dircelo, non gli antivaccinisti su Facebook; il che non significa che non possano esserci problemi, solo che non è la zia Pina di una pagina cospirazionista a poterli scoprire.

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