al senato
Ecco il condono No vax della Lega: stop alle multe ai non vaccinati
Con un emendamento al decreto anti-rave i leghisti riescono a posticipare al 30 giugno l'entrata in vigore delle sanzioni ai lavoratori e agli over 50 non immunizzati. Nel frattempo sulla manovra (da approvare entro fine anno) ballano tremila emendamenti
L'hanno rivenduta come una "riappacificazione nazionale", per dirla con le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci. E alla fine ci sono riusciti: i parlamentari della Lega hanno fatto passare un emendamento con cui si proroga al 30 giugno l'entrata in vigore delle multe per i No vax, coloro che hanno rifiutato di vaccinarsi nonostante l’obbligo durante la pandemia. Una norma approvata nelle pieghe del decreto anti rave, votato ieri in commissione Giustizia al Senato e pronto per essere sottoposto al voto in Aula (lunedì 12 dicembre). Misura, quella voluta dai leghisti (che sempre, anche durante le fasi più acute della pandemia, si erano opposti all'obbligo di vaccino, sposando una linea piuttosto ambigua rispetto alle posizioni del governo), che andrà a beneficio di quasi 2 milioni di persone, ora che la scadenza del 30 novembre (come da decreti precedenti) stava per far partire le cartelle dell'Agenzia delle entrate proprio per la riscossione delle multe. Si tratta di appartenenti alle categorie di lavoratori come professori, operatori sanitari e forze dell’ordine oppure gli over 50.
Un modo, per Salvini e i suoi, di continuare a propagandare l'idea che nessun obbligo debba essere imposto. E soprattutto, per raschiare il fondo del consenso rivolgendosi a quella parte più rumorosa della vasta galassia No vax, che nelle ultime settimane era tornata a chiedere che si accantonassero le sanzioni decise all'epoca del governo Draghi. Questo nonostante nel precedente esecutivo la Lega facessere parte della maggioranza. E nel frattempo sia giunta una sentenza della Corte Costituzionale, che smonta praticamente tutta la retorica libertaria dei movimenti anti vaccinazione obbligatoria.
Così adesso il termine viene postposto al 30 giugno, e non è detto che nel frattempo il governo interverrà per eliminare del tutto la possibilità di essere sanzionati qualora non si sia effettuato il vaccino sopra i 50 anni di età.
Da un altro lato, poi, il decreto che norma i raduni illegittimi è risultato stravolto rispetto all'impostazione originale, grazie soprattutto agli emendamenti presentati da Forza Italia. Viene eliminato il limite di 50 persone e derubricato il reato: non più quello che sanziona il "crollo di costruzioni o altri disastri dolosi" bensì "l'invasione di terreni o edifici", punito con pene più leggere. SI prevede inoltre la non punibilità per chi partecipa ai raduni, ma vengono mantenute le pene e le multe per chi organizza i rave (da 3 a 6 anni e da mille a 10mila euro).
Ma il balletto degli emendamenti, tra le varie materie in cui è impegnato il Parlamento, non finisce qui. Perché entro venti giorni dovrà essere convertita dalle due camere la legge di Bilancio. La maggioranza ha già depositato 500 proposte di modifica, anche se alla fine gli emendamenti cosiddetti "segnalati" e cioè esaminati in via prioritaria saranno non più di 200. In ogni caso il numero complessivo, tenendo conto delle proposte avanzate dalle opposizioni, sfiora i 3mila emendamenti.