Foto di Claudio Peri, via Ansa 

Cattivi Scienziati

A sconfessare Gemmato ci pensa Meloni: "La pandemia cala grazie ai vaccini"

Enrico Bucci

Le parole del sottosegretario sono chiare e per niente strumentalizzate. Così come lo sono quelle della premier che da Bali si è schierata con la scienza. E' ora che lo facciano tutti i componenti del governo

Lui non ci cade. "Non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini", ha detto il sottosegretario alla salute Gemmato. Lui è uno competente, specializzato in farmacia ospedaliera, e quindi quando afferma che "non c’è la prova che senza vaccini saremmo stati peggio" qualche dubbio sorge. Non, naturalmente, sul fatto che i vaccini siano stati fondamentali per porre sotto controllo i ceppi di Sars-cov-2 sin qui emersi; perché su quello, dubbi non ce ne sono, visti i numeri e le pubblicazioni che ognuno può compulsare a piacimento.


I dubbi, invece, sono sulla capacità di giudizio del sottosegretario. Il quale, immediatamente dopo le frasi che ognuno può riascoltare a piacimento, giusto per non lasciare nessuna incertezza sulle parole e il senso di ciò che ha detto Gemmato, di fronte alle ovvie reazioni universali di condanna si è poi affrettato a rettificare: “Sono stupefatto dalle strumentalizzazioni che l'opposizione sta montando in queste ultime ore in merito ad alcune mie dichiarazioni rilasciate ieri.”

 

Ma stupefatti e attoniti, caro sottosegretario, siamo noi. Altro che strumentalizzazione: le sue parole sono state chiare, e se fossero state lasciate lì, senza reazione, lei di certo non sarebbe arrivato a specificare che “i vaccini sono armi preziose contro il Covid”, come si è poi affrettato a fare.


Visto che non vuole strumentalizzazioni, ci spieghi: cosa, di grazia, vogliono dire le sue dichiarazioni, quelle testuali, a video su una delle reti nazionali? Dove sarebbe l’ambiguità, il margine di interpretazione, o se vogliamo la strumentalizzazione e la distorsione operate, guardando alle parole usate e alle risposte date ad Aldo Cazzullo? Lei vorrebbe chiudere come fraintendimento, decontestualizzazione e strumentalizzazione – la via del politico italiano buona a evitare ogni forma pur minima di scuse – quella che non è stata altro che la manifestazione del suo pensiero, senza costrizioni e senza pregiudizio, in una sede pubblica davanti ai cittadini.

 

Per fortuna, ci ha pensato proprio in queste ore Giorgia Meloni a spiegare come stanno le cose. Al G20, ella ha infatti appena dichiarato che la pandemia è attualmente in calo in molti paesi, tra questi l'Italia. Grazie al lavoro straordinario del personale sanitario, ai vaccini, alla prevenzione, alla responsabilizzazione dei cittadini, la vita è tornata progressivamente alla normalità". Grazie ai vaccini, stiamo meglio; e per quelli, caro sottosegretario, ci si aspetta che chi ha la gestione della sanità pubblica si schieri, altro che non cadere in trappola.

 

E ancora, giusto per togliere ogni dubbio, ecco altre parole di Meloni, dette nella stessa sede: “Secondo l'Oms la fine dalla pandemia di Covid-19 è in vista, ma le pandemie non sono finite. Al contrario, gli esperti ci avvertono che potrebbero verificarsi più spesso. Il cambiamento climatico, la distruzione dell'ambiente, l'inquinamento e i viaggi frequenti contribuiscono alla diffusione delle malattie"; per poi continuare “Il Covid-19 non è l'unica malattia che dobbiamo affrontare. A causa della pandemia, negli ultimi due anni potremmo aver trascurato altre emergenze. Dobbiamo porvi rimedio. Oggi sono felice di annunciare il nostro nuovo contributo di 185 milioni di euro al Fondo globale per sconfiggere l'hiv, la tubercolosi e la malaria. E stiamo valutando la possibilità di un ulteriore aumento del nostro contributo”. 

 

E indovini un po’? Tra le sue iniziative di punta, proprio il Global fund, cui Meloni ha annunciato di conferire un nuovo, importante contributo (l’Italia così sarà il nono paese al mondo fra i contributori globali), annovera lo sviluppo delle campagne vaccinali, per esempio contro la malaria, ma soprattutto ha stretto un accordo con la Global alliance for vaccine and immunization (gavi) prima ancora che fossero disponibili i vaccini contro la Covid-19, proprio allo scopo di usare quei prodotti per vaccinare nella maniera più estesa possibile tutto il mondo.


Che dice, sottosegretario, forse è ora di schierarsi a favore dei vaccini, oppure è sempre una trappola tesa dal governo italiano quella in cui non vuole cadere?

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