Rimettetevi in fila per il vaccino

Daniele Raineri

Si vaccina in base all'età, le pretese degli ordini professionali che dicono "noi siamo più essenziali degli altri" vanno ignorate

La decisione sull’ordine di vaccinazione era chiara: si vaccina in base all’età, prima i più anziani perché più esposti alla malattia e poi a scendere tutti gli altri. Con l’eccezione del personale sanitario, che durante una pandemia va protetto il più possibile perché altrimenti non ce la fa a prendersi cura del resto della popolazione. Poi le forze dell’ordine e il personale delle scuole, perché sicurezza e istruzione sono le due richieste più comuni e urgenti per tenere in moto il paese. Per tutti gli altri dovrebbe valere sempre il criterio dell’età. Da lì non ci si dovrebbe muovere perché un ordine di vaccinazione rigoroso in mezzo a una pandemia e con la lentezza delle operazioni che non ci permette di sfruttare a pieno ritmo tutte le scorte di vaccini è una garanzia di salvezza contro il caos. E invece lo schema sta saltando perché gli ordini professionali stanno rivendicando la precedenza su tutti gli altri: giornalisti, avvocati, psicologi, commercialisti e altri sostengono di essere “lavoratori essenziali” e quindi di avere bisogno di essere vaccinati prima degli altri.

   

In alcuni casi sono richieste che sono avanzate su base regionale o locale e questo aggiunge uno strato di assurdità alla faccenda: gli avvocati della Campania o i dentisti di Palermo per qualche ragione non meglio specificata sarebbero lavoratori più essenziali che i loro colleghi in altre parti d’Italia. Si fanno i complimenti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché va a fare il vaccino in coda come tutti gli altri – lui che un ruolo essenziale ce l’ha – e poi si pretendono vaccinazioni di massa per intere categorie di lavoratori a danno di tutti gli altri. Una dose data a un quarantenne sano è una dose che non va a un sessantenne a rischio. Se vogliamo abbattere il numero giornaliero dei morti, conviene subito darsi una regolata. E’ chiaro che questa deriva complica la campagna di vaccinazione e aggiunge tensione, anche perché in molti sono scettici su alcuni vaccini e non su altri. Una doppia dose di Pfizer BioNTech rischia di diventare uno status sociale e non ce lo possiamo permettere. Tutti in fila ordinata come prima, please.

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  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)