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Le regole per il pranzo di Natale al tempo del Covid

redazione

Dagli abbracci da evitare alla necessità di far arieggiare le stanze: un vademecum per festeggiare in sicurezza

Mentre ancora non è chiaro se e come il governo autorizzerà gli spostamenti tra comuni il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio, facendo dietrofront rispetto all'ultimo dpcm, molti hanno iniziato a interrogarsi su quali siano le precauzioni da adottare per festeggiare in sicurezza, evitando o comunque abbassando il rischio di contagio. Sul punto il dpcm si è tenuto nel campo delle raccomandazioni, non includendo un numero preciso di commensali che possono prendere parte alle tavolate, ma l'invito è quello a frequentare esclusivamente il nucleo familiare convivente e all'utilizzo della mascherina. 

 

Evitare gli abbracci e i canti

Carlo Signorelli, professore di Igiene e salute pubblica all'Università San Raffaele di Milano ha spiegato a Repubblica che oltre a evitare ogni contatto fisico, "i canti di Natale vanno rimandati all'anno prossimo", perché "cantare è un attività pericolosa", visto che "cantando c'è maggiore emissione di goccioline, che arrivano più lontano". Da questo punto di vista, come aveva spiegato anche un articolo informativo della Süddeutsche Zeitung, anche aumentare il volume della voce fa salire il rischio di contagio. 

 

Indossare le mascherine

L'invito è quello a indossarle sempre, anche al chiuso, ma qui vale soprattutto il buon senso. E' ovvio che in pochi intimi, limitati al nucleo familiare convivente, nel momento del pranzo le si possa anche non indossare. Come aveva spiegato alla Stampa l'infettivologo dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Giovanni Di Perri, "sarebbe importante per esempio togliere la Ffp2 solo per mangiare, in particolare gli ultra 65enni, e rimetterla nell'attesa tra le varie portate”.

 

Tenere le finestre aperte

Un'altra delle raccomandazioni del professor Signorelli è quella a far arieggiare le stanze in cui si svolgono i pranzi natalizi. "Arieggiare i locali aiuta sempre. Se c'è del virus che circola, l'aria esterna può diluirlo o rimuoverlo". Anche se "il consiglio può essere applicabile in una città del sud, ma non in montagna al nord. Andrebbe bilanciato con l'esigenza di non creare correnti troppo fredde". 

 

Distanziare i posti a tavola di 1,5 metri

Considerando che si resta a contatto per alcune ore, oltre all'areazione è importante garantire il distanziamento fisico, di almeno un metro e mezzo quando si parla o ci si muove, anche di un metro quando si sta fermi. Un'altra delle soluzioni individuate è proporre la disposizione a scacchiera. 

 

Non condividere né posate né bicchieri

Anche qui, avremmo dovuto già impararlo nel corso di questi mesi. Bisogna in ogni caso evitare l'uso promiscuo di posate e bicchieri di altre persone. In tema di sicurezza alimentare, il professor Signorelli consiglia di ricuocere gli avanzi: sempre per abbattere il rischio di contagio

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