“Si può fare”. Ed è ora
Milano e la Lombardia martoriate, servono i test di massa come a Bolzano
Gli esperimenti e i consigli del prof. Galli. Il modello altoatesino (e abruzzese). Sanità in difficoltà. Le dimensioni contano, ma poco
Il comune di San Pellegrino Terme, Bergamo, i test di massa li ha effettuati, come alcuni altri comuni della bergamasca, aderendo a una iniziativa scientifica guidata dal professor Massimo Galli, elaborata con l’Università degli Studi di Milano e l’Ospedale Sacco. Un tipo di screening differente da quello effettuato in Alto Adige, e che ora permette alla provincia autonoma di ipotizzare la revoca del lockdown (per ora è stata però confermata la zona rossa), o di quello effettuato in Slovacchia su oltre tre milioni di abitanti, o di quello annunciato ieri per la provincia dell’Aquila. Ma è la dimostrazione che i test si possono, e si devono, fare anche nella martoriata Lombardia.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"