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Roma Capoccia

Case e note. Il pane e le rose nella capitale, tra crisi abitativa e musica, con dati Ambrosetti e voci dall'estero

Marianna Rizzini

Uno studio sull'impatto dei grandi concerti sul Pil, e un evento per fare il punto sull'housing, con un occhio al Pnrr. Ne parlano il sindaco Gualtieri, con gli omologhi Manfredi e Tommasi e con gli assessori al Grandi Eventi Alessandro Onorato e alle Politiche Abitative Tobia Zevi

Una città che punta ad affermarsi come grande capitale europea non soltanto per il patrimonio storico e artistico, ma anche come punto di riferimento per i temi che coinvolgono i giovani: la musica e la casa, come dire il pane e le rose e viceversa. Nel 2025, infatti – secondo uno studio Ambrosetti presentato ieri all’Auditorium, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e quello di Verona Damiano Tommasi in collegamento –  la capitale ha superato altre città tradizionalmente note per l’intrattenimento, passando al primo posto in Italia per numero di concerti (circa 5500 di musica pop, rock e leggera tra il 2022 e il 2024, con circa sette milioni di spettatori) e al nono posto in Europa.

 

Ed è proprio l’indotto (Pil e posti di lavoro), ha sottolineato l’assessore ai Grandi eventi, Turismo, Sport e Moda Alessandro Onorato, a costituire il punto di forza. Sempre secondo i dati Ambrosetti, si è generato un giro d’affari complessivo di oltre 2,5 miliardi di euro a livello nazionale (di cui il 43 per cento nella Città Metropolitana di Roma), con un contributo al Pil di 1,4 miliardi di euro (di cui il 43 per cento nella Città metropolitana). Ma Roma è anche la città dove l’emergenza abitativa toglie da decenni il sonno a sindaci e governatori di diverso colore, viste le evidenti problematiche di capienza e trasporti. E, proprio per fare il punto sui risultati raggiunti e sulle prospettive, il 12 dicembre, alla casa dell’Architettura, si dibatterà di crisi abitativa nel corso dell’evento “All we need is home”, alla presenza del sindaco, dell’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi e di altri ospiti nazionali e internazionali: dai primi cittadini Matteo Lepore e Gaetano Manfredi ad Anacláudia Rossbach di UN-Habitat a Ricky Burdett di Lse Cities a Mar Jiménez (responsabile Affari europei a Barcellona) a Lucia Albano, sottosegretaria al Mef. Focus: il ruolo dell’Italia, con tavoli dedicati a governance e partenariati, nuove forme dell’abitare, richieste alla Ue e rigenerazione sostenibile. Punto di approfondimento: il contributo del Pnrr, raccontato attraverso i progetti più riusciti che investono in “risorse intangibili” (“partecipazione, spazi condivisi e senso di comunità”, come co-living e senior housing, spiega Zevi), in direzione di un nuovo “patto sociale sull’abitare”. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.