Roma Capoccia

Fornitura antisemita: Bellacarne interrompe il contratto con Bernabei

Gianluca De Rosa

L'annuncio del ristorante del Ghetto dopo alcune storie su Instagram considerate antisemite

L’annuncio arriva via Instagram. “La proprietà del ristorante Bellacarne comunica di aver interrotto con effetto immediato il rapporto di fornitura con la Bernabei liquori Srl”. Il ristorante kosher, tra i più noti del ghetto di Roma, spiega subito dopo la scelta con un motivo inatteso: l’antisemitismo. “La decisione – si legge sul post pubblicato su Instagram –  è stata presa a seguito delle affermazioni esternate sui social network da parte di uno dei punti di riferimento della società e della famiglia Bernabei, Serena Bernabei, la quale ha dichiarato di essere ‘fierissima’ di essere antisemita: ‘fate schifo come popolo e come persone’, oppure ‘Chiamatemi antisemita. Ne andrò fierissima’, sono alcune delle frasi deplorevoli che hanno indotto la nostra azienda a cessare il rapporto con la Bernabei Liquori Srl”.   Poi il ristorante Bellacarne aggiunge: “Difendiamo fermamente il diritto di tutti ad esprimere le proprie opinioni, ma quando queste sconfinano in offese e in odio razziale abbiamo il dovere di denunciare e prendere le distanze da chi è promotore di razzismo e antisemitismo”.

 

Al centro dello scontro nel mondo della ristorazione capitolina ci sono alcune storie pubblicate da Serena Bernabei, manager vendite della parte alberghiera del famoso gruppo di fornitura di vino e alcolici, e notate da Samuel Ouazana, figlio del titolare di Bellacarne. E’ stato lui a scegliere di pubblicare il post per annunciare pubblicamente l’interruzione del rapporto di fornitura con Bernabei.

 

 

 

Negli screenshot delle storie, visionati dal Foglio, si legge tra gli altri: “Toglierò il saluto a tutti gli ebrei che continuano a difendere questa strage. Chiamatemi ANTISEMITA NE ANDRO’ FIERISSIMA. MERDE”. 

La nota di Serena Bernabei

"Sono profondamente rammaricata e porgo le mie più sincere scuse. Le mie parole non intendevano, nella maniera più assoluta, essere offensive e irrispettose nei confronti della comunità ebraica”. È quanto ha dichiarato Serena Bernabei in una nota rilasciata il 30 maggio. “Ci tengo a chiarire che il post non rappresenta affatto il mio pensiero ed è stato scritto a titolo personale e in modo del tutto indipendente dalla mia famiglia. Non voleva diffondere provocazioni irriguardose, ma era frutto dell’onda emotiva e del dolore per le immagini giunte da Rafah. Si tratta di un’immane tragedia: vorrei cogliere tale occasione per esprimere al popolo ebraico la mia vicinanza e il mio più sincero affetto, oltre che amicizia e solidarietà”, ha concluso Bernabei.