Roma Capoccia

Si può pedonalizzare Porta Maggiore?

Gianluca De Rosa

Il comitato Metrovia propone di spostare il nodo tranviario e pedonalizzare la piazza e un lungo tratto di via Giolitti. Un'idea.

 Il sogno prevede di trasformare il grande ingorgo di auto, tram e mercatini abusivi che circonda le mura della porta Maggiore, in una grande piazza d’accesso al centro città. Parzialmente pedonale. Così come pedonale dovrebbe diventare via Giolitti. La proposta è firmata dal comitato Metrovia ed è stata discussa ieri durante un convegno dal titolo inequivocabile “Porta Maggiore da spartitraffico a spazio vivo. Come restituire a Roma un luogo straordinario”. A discuterne c’era anche l’urbanista Barbara Pizzo, docente all’università La Sapienza che con i suoi studenti ha dedicato al progetto diverse tesi di laurea. Assenti invece gli assessori della giunta Gualtieri all’Ambiente e alla Mobilità, Sabrina Alfonsi e Eugenio Patanè, impegnati in una riunione di maggioranza con il sindaco.


Attualmente sull’anello stradale di piazza di Porta Maggiore ci sono ben sette innesti viari, su cui transitano 5 diverse linee su ferro (4 tram e il trenino della Roma-Giardinetti), e 14 semafori. “Un groviglio – dicono quelli di Metrovia – che pregiudica l’efficacia del sistema, perché rappresenta oggi un forte rallentamento obbligato che si ripercuote sulla regolarità, la frequenza e la velocità commerciale dei tram”. La colpa il comitato la individua nel passaggio del trenino Roma-Giardinetti, la futura linea G da Tor Vergata a Termini che oggi attraversa la piazza passando sotto l’acquedotto per imboccare poi via Giolitti e taglia sia il traffico veicolare della auto, sia la traiettoria delle altre linee tram, causando, dicono, il rallentamento. L’intervento prevedrebbe quindi lo spostamento della linea che passerebbe solo perimetralmente per Porta Maggiore (lato ferrovia), per poi innestarsi, invece che su via Giolitti, su via Principe Eugenio (che poi diventa via Napoleone III). Auto e scooter a quel punto potrebbero circolare su un “ferro di cavallo” attorno a una vasta penisola pedonale con l’area archeologica al centro. Secondo Metrovia l’intervento migliorerebbe non solo la qualità del trasporto pubblico, ma anche la fruizione del patrimonio storico-archeologico della zona, liberando dal traffico: gli acquedotti, la Porta Maggiore attraversata dai lastricati delle vecchie consolari, il sepolcro di Eurisace, la Basilica sotterranea neopitagorica, il “tempio” della Minerva Medica, la vicina chiesetta berniniana.

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