Così nel Lazio il Pd si prepara alle regionali del 2023

Marianna Rizzini

Gasbarra nel freezer. I nomi per le elezioni, l’incognita del “terzo”, e il peso del flop a Cinque stelle

Sono lontane, ma non lontanissime, le elezioni regionali del 2023. E il Pd si prepara ma con molti fronti aperti, anche visto il forte ridimensionamento dell’alleato M5s alle amministrative (la domanda intanto è: che cosa faranno, come si muoveranno, i seguaci dell’ex sindaca Virginia Raggi, di fronte a coloro che si presenteranno come candidati del Pd? A chi daranno il voto?). Tuttavia una piccola certezza si fa strada, lungo la strada incerta delle fantomatiche primarie: il congresso locale del Pd si terrà, ed è previsto per l’autunno (probabilmente ottobre).

  

Quanto al resto, cioè ai candidati alla carica di governatore, resta un dubbio: Enrico Gasbarra sarà o no della partita, e si misurerà quindi in fase di scelta del nome da far poi scontrare con la destra, con l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato e con il vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio Daniele Leodori? E insomma, mentre sul lato alleanze c’è chi si domanda se il campo largo cui guarda il segretario Enrico Letta reggerà di fronte agli insuccessi a Cinque stelle, il nome di Gasbarra, che pareva avanzare anche per via di un certo gradimento sul lato zingarettiano e su quello lettiano, improvvisamente pare fermo, quasi immobile. Anzi, sembra che nell’entourage dell’ex presidente della Provincia di Roma ed ex vicesindaco di Roma circoli un certo fastidio per le voci e per le ipotesi, e che la risposta data a chi, dal partito, chiedeva conto del possibile impegno diretto di Gasbarra, sia stata nell’ordine del: ma non sarà tafazziano parlare di nomi un anno prima?

 

Il freno, quindi, risiede nel timore che il buttare il cuore oltre l’ostacolo dell’incertezza sul quadro delle alleanze e del programma possa essere controproducente. E quindi, per rispondere alla domanda “ma Gasbarra corre?”, si deve attendere la definizione delle altre variabili, a cominciare appunto dal “con chi andiamo?”. Intanto, ieri, il M5s eleggeva a coordinatrice regionale Valentina Corrado, assessore nella giunta Zingaretti, e il segretario del Pd Lazio Bruno Astorre si complimentava, mentre la presidente dei senatori dem Simona Malpezzi, intervistata su RaiRadio1 a “Un giorno da Pecora”, rassicurava: “Non è il calo alle amministrative che interrompe la collaborazione con il M5s”. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.