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La Lega sta implodendo, guerra tra Durigon e Zicchieri

Fernando Magliaro

A Latina (e provincia) la Lega va in mille pezzi. E fra un anno si vota per le regionali del Lazio

“Bugie, promesse, giochetti di basso profilo”; “candidature imposte”, “resa dei conti”, “imbarazzante”, “inopportuno”: sono solo alcune espressioni che si leggono sui social. Partono da esponenti della Lega e sono rivolti a esponenti della Lega. A uno solo, in realtà: l’ascesa di Claudio Durigon verso le più alte vette della politica sembrava inarrestabile. Poi, uno dopo l’altro, una serie di scivoloni e ora il già potentissimo sottosegretario al ministero dell’Economia si trova sotto accusa dai suoi stessi compagni di partito. Che non si limitano più alle liti interne, magari aspre. Ma mettono tutto sui social, a disposizione di tutti.

   
A Latina (e provincia) la Lega è esplosa in mille pezzi. E fra un anno si vota per le regionali del Lazio: se la scelta di Michetti per la corsa a sindaco di Roma è un errore che pesa sulle spalle di Fratelli d’Italia, per il Lazio la corsa del centrodestra vede anche la Lega azzoppata col rischio, usando una metafora calcistica, che alle regionali il pallone lo veda solo il centrosinistra.

    
Al centro della deflagrazione c’è Claudio Durigon, deputato e coordinatore regionale del partito di Salvini nel Lazio: a parte i problemi mediatico/giudiziari e quelli solamente mediatici, il nodo è la gestione del partito. Che è riuscito, in un momento di grande debolezza del centrosinistra in una provincia, come quella pontina, storicamente “nera”, a perdere il capoluogo alle scorse comunali. Per usare le stesse parole di esponenti locali, la Lega “ha guardato gli altri vincere”.
E da lì, complici appunto le uscite incongrue di Durigon, è iniziata la valanga. In consiglio regionale, non tutti i leghisti si muovo all’unisono; la candidatura alla Camera di Simonetta Matone è stata un flop. Sul territorio, a Latina, la guerra vede contrapposti il deputato e vicecapogruppo alla Camera Francesco Zicchieri e Durigon; il capogruppo (dimissionario) al Comune di Latina Massimiliano Carnevale e Durigon; l’esponente della Lega di Terracina Gianluca Di Natale e Durigon. Insomma, tutti contro Durigon che viene accusato di aver appoggiato candidature ritenute inopportune o di appoggiarsi a condannati in Tribunale o a persone coinvolte in vicende giudiziarie. Oppure, e sono le parole pubblicate da Zicchieri sul proprio profilo Facebook: la “classe dirigente sui territori ha il dovere di lavorare ogni giorno con serietà e lealtà. Non è concesso a nessuno di governare con ruoli regionali apicali questo  partito con bugie, promesse, giochetti di basso profilo e garantire amici degli amici”.

   
Pochi giorni fa, un (ex) fedelissimo di Durigon, il capogruppo a Latina, Massimiliano Carnevale, rimette il mandato di capogruppo e attacca Durigon: “Abbiamo dovuto accettare candidature “imposte”, gestite male e che alla fine hanno fatto vincere, in un comune dove il centrodestra è maggioranza assoluta, un Sindaco di estrema sinistra. Abbiamo atteso mesi un’analisi obiettiva del voto che ha avuto il primato di vedere la Lega perdente in 10 comuni su 10. La politica non si inventa”.

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