Tutti i numeri del (dis)servizio Atac nel 2021. E peggioreranno

Fernando Magliaro

Stazioni chiuse, fermate saltate, tratte rallentate: è stato l'annus horribilis per le tre linee delle metro romane. E la mancata manutenzione costerà cara

Quello che si è appena chiuso è stato un annus horribilis per le tre linee delle metro romane: nel 2021 i passeggeri hanno subito chiusure e rallentamenti nella sotterranea che sono “costati” 3 mesi abbondanti di tempo, con un incremento del 30 per cento in più sul 2020. Stazioni chiuse, fermate saltate, tratte rallentate: oltre il problema della manutenzione dei treni non fatta durante il quinquennio Raggi e che sconteremo con un peggioramento del servizio nei prossimi anni, emergono dai numeri anche i problemi della mancata manutenzione ordinaria che incidono in modo sensibile sulla qualità del servizio reso da Atac all’utenza.

  
Nel 2021 l’account Twitter ufficiale dell’azienda del trasporto pubblico (@infoatac) ha lanciato 506 annunci di problemi, contro i 365 del 2020. Le varie chiusure e rallentamenti hanno generato perdite di tempo peri a 3 mesi e 8 giorni contro i 2 mesi e 3 giorni dell’anno precedente: aumentano i problemi (+28 per cento) e aumenta la perdita di tempo (+36 per cento).

  
Da evidenziare come, soprattutto per la linea B, una forte incidenza sul caos annuale l’abbia avuta il G20 che per giorni ha comportato la chiusura di svariate stazioni e il fermo anticipato della linea. Tuttavia, anche al netto di questa “giustificazione” il servizio è andato peggiorando sensibilmente.

  
La linea A ha aumentato del 26 per cento i problemi (216 eventi registrati nel 2021 contro i 160 del 2020) con un aumento dei tempi di attesa del 16 per cento. La B, depurata del caos G20, è peggiorata ugualmente ma di poco rispetto al 2020. La C segna ugualmente un servizio in peggioramento: 16 per cento di eventi in più nel 2021 con uguale percentuale di perdite di tempo in aumento. 

  
Ed è sempre la linea A quella che vince la palma di peggior linea capitolina: nella top ten delle stazioni che chiudono all’improvviso ben 9 posizioni sono tutte della linea arancione. Vittorio Emanuele vince la medaglia d’oro di fermata più inaffidabile di Roma: per ben 38 volte @infoatac ha dovuto annuncia chiusure della stazione. Quasi sempre la causa è un problema di infiltrazioni d’acqua sulle scale mobili. Acqua che scende dal giardino della piazza, rifatto sotto la Raggi, con tanta perizia da far segnare un crollo nell’uso della stazione. Per inciso, Vittorio Emanuele ha accumulato chiusure per poco meno di 3 giorni.

 
Medaglia d’argento a Manzoni (33 chiusure ma 4 giorni ferma) e bronzo a Furio Camillo (30 stop e 2 giorni e mezzo di cancelli sbarrati).

  
In realtà, esaminando i numeri, un po’ tutta la tratta centrale della linea A dimostra tutti i suoi anni: Re di Roma (27 chiusure) San Giovanni metro A (23 chiusure), Spagna (22 chiusure) Barberini (17), Repubblica (14 e Ponte Lungo (13 stop) sono la rappresentazione plastica del calvario quotidiano dei passeggeri. Di fatto, chi vive o lavora sulla linea A non sa mai se la metro ci sarà o meno. 

  
“Guasto”, “guasto tecnico”, “verifica tecnica”, “guasto a impianti di stazione”: nel 2021 @infoatac ha addotto 303 volte questo tipo di motivazioni a giustificare gli stop. Per 40 volte le interruzioni e i rallentamenti del servizio sono stati causati da atti vandalici, fatto che apre il quesito su quanto e come siano sorvegliate le stazioni metro. Visto che gli addetti nei gabbiotti non controllano il “salto del tornello” ci si aspetta che almeno la sicurezza la garantiscano. 

  
Per 18 volte le metro si sono fermate per danni da maltempo e 77 volte per sciopero. Sono 23 le interruzioni dovute al soccorso di passeggeri, 9 per l’intervento di polizia e carabinieri. Poi ci sono le 50 chiusure per il G20 e 5 volte per manifestazioni (come il concertone del 1 maggio o i cortei che partono da piazza della Repubblica).

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