ANSA/MOURAD BALTI TOUATI 

Roma Capoccia

Roma, Gualtieri vuole l'ad di Atm per guidare l'Atac. E lo fa invitare a cena dai suoi "vice"

Mancini, Ruberti e Vacca in una trattoria con il manager milanese per cercare di convincerlo

Simone Canettieri

Il sindaco punta al ritorno dell'ex ad di Cotral per risanare la disastrata municipalizzata capitolina. All'orizzonte, la messa a gara del servizio

Torna, questa città ti aspetta. Con l’animo pieno di speranza (e con tanti manicaretti della cucina romana con incursioni di pesce per corteggiarlo) ieri sera Arrigo Giana è stato portato a cena dagli emissari di Roberto Gualtieri. Il deputato dem Claudio Mancini, il capo di gabinetto del comune Albino Ruberti e Ignazio Vacca (dirigente di Poste, ma già nello staff dell’ex ministro di cui è grande amico) hanno chiesto all’attuale direttore dell’Azienda  trasporti milanesi di diventare il nuovo manager di Atac. Senza rinunciare al ruolo di ad di Atm. 

Per Giana sarebbe un ritorno nella capitale. Dal 2014 fino al 2018, su indicazione del governatore Nicola Zingaretti, è stato l’amministratore delegato di Cotral, la società di trasporto del Lazio che ha contribuito, e tanto, a risanare. Dai bilanci al parco mezzi. Ecco perché il trio che lo ha portato a cena punta sul colpaccio: alla disastrata municipalizzata capitolina serve un colpo d’ali per uscire dall’infuocata inefficienza che ha contraddistinto gli ultimi cinque anni di amministrazione grillina. 

Giana si è preso, com’è logico che sia, un po’ di tempo per riflettere. Mancini e gli altri commensali gli hanno assicurato copertura politica totale, parlando di fatto a nome del sindaco Gualtieri. A favorire questo colpo di mercato ci sarebbe anche l’intesa di massima tra Roma e Milano per iniziare a gestire in maniera coordinata, a mo’ di consorzio, il trasporto pubblico locale soprattutto in vista della messa a gara del servizio. Se l’operazione andrà in porto c’è un altro aspetto da ricordare: Giana prese il posto in Atm di Bruno Rota, il manager chiamato poi da Raggi alla guida dell’Atac, salvo andarsene sbattendo la porta con una serie di accuse violentissime contro la società di bus e tram, considerata insalvabile. Corsi e ricorsi storici sull’asse Roma-Milano, dunque Gualtieri-Sala. Si attende una risposta adesso del manager. Sperando che i tre moschettieri del Campidoglio siano stati più che convincenti con lui.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.