verso la riapertura della scuola

Per migliorare i trasporti a Roma la soluzione non è cambiare Atac, ma cambiare azienda

Andrea Giuricin

Continuare a dare soldi al settore del trasporto pubblico locale è una misura limitata, se non si apre il settore alla concorrenza. Controllare il green pass su autobus e metro sarà tutt'altro che semplice 

Il rientro dalle vacanze e la riapertura delle scuole ripropongono il problema del trasporto pubblico locale e l’affollamento sui mezzi di trasporto. In città come Roma, dove Atac è storicamente in difficoltà e non riesce nemmeno a rispettare il contratto di servizio con Roma Capitale, le problematiche potrebbero essere ancora maggiori.

Complicano le cose, quest'anno, il controllo del green pass e delle misure di contenimento del Covid-19 che il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini vorrebbe affidare ai controllori. Il governo ha stanziato 600 milioni di euro per il settore del trasporto pubblico locale per cercare di non riproporre gli errori che si sono verificati lo scorso anno proprio nel mese di settembre. Tuttavia, le misure economiche non sono sufficienti da sole, ma serve riflettere e prendere decisioni su come gestire l'offerta e la domanda di trasporto pubblico

Lo scaglionamento dell’entrata nelle scuole può essere una soluzione parziale, così come l’utilizzo di risorse per utilizzare mezzi di operatori privati. Per non ripetere gli errori dello scorso anno, l’integrazione di questi operatori dovrebbe essere meglio coordinata a livello cittadino, perché altrimenti tali risorse rischiano di essere sprecate. In generale, però, è necessario cambiare il sistema del trasporto pubblico locale tramite una seria riforma della concorrenza, che potrà essere inserita dal governo nella “legge per la concorrenza”, proprio per cercare di far fare un salto di qualità a un settore che soffre particolarmente.

A Roma, “il gigante” Atac, continua ad avere problemi annosi che non vengono risolti. I costi del personale sono ormai circa il 57 per cento dei costi complessivi e pensare di introdurre un qualche tipo di cambiamento nell’azienda di trasporto pubblico locale sembra un’impresa titanica. Troppi soldi negli anni sono stati spesi per i costi operativi (in particolare i costi del personale, la principale voce di costo) e pochi per gli investimenti: il risultato è l’incapacità di raggiungere gli obiettivi del contratto di servizio. Nonostante questo, Roma Capitale ha deciso di prorogare il servizio ad Atac senza alcuna gara trasparente e meritocratica per l’assegnazione. 

I temi del personale e delle gare sono davvero centrali, sia a livello romano sia a livello nazionale. Le aziende di trasporto pubblico locale sono troppo spesso controllate dalla politica e la concorrenza non è di fatto quasi mai stata introdotta. Il governo Draghi ha ora la possibilità di spingere verso una maggiore competitività di questo sistema così essenziale per la mobilità delle città. Continuare a mettere risorse in un sistema che non funziona al meglio, di fatto significa rischiare di sprecare risorse pubbliche.

Il tema del personale è ancora più delicato. Le aziende hanno costi del personale molto elevati e, a Roma, Atac ha tassi d’assenteismo che superano anche il 12 per cento. Vale a dire che quasi 1.500 dipendenti al giorno per un motivo valido o meno non si presentano al lavoro. Pensare di aumentare il numero del personale non è fattibile, mentre è necessario pensare di aumentare la produttività.

Atac è tuttavia un’azienda ingolfata da troppi anni e riuscire a cambiarla è davvero impossibile. Il modo migliore per risolvere i problemi di mobilità di Roma passa tramite l’introduzione, nell’arco di un periodo lungo almeno 5 anni, di gare per i diversi servizi di trasporto pubblico. Questo potrà essere fatto solo con agenzie in grado di fare delle gare trasparenti e non sarà per nulla facile crearle.

Al di fuori delle enormi difficoltà create dal Covid-19, è ora necessario pensare al medio-lungo periodo e far fare il cambio di passo al settore del trasporto pubblico in generale. Anche, in particolare, per il bene di Roma.

 

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