ROMA CAPOCCIA
La sim di Gasparri
Il futuro di Forza Italia nella rubrica del senatore: “Tutti mi rispondono, punto al 10 per cento”
Datemi una scheda sim e vi risolleverò Forza Italia. “Quando telefono a qualcuno e dico che sono Maurizio Gasparri non servono presentazioni. Insomma a Roma, senza false modestie, sono conosciuto”. Il problema, semmai, è Forza Italia, a Roma. “Certo – risponde il senatore azzurro, già ministro, già colonnello di An e del Pdl, già ragazzo di via Milano –: l’esperienza nel 2016 di Marchini candidato sindaco è stata un naufragio. Adesso bisogna ricostruire”. E Maurizio Gasparri è il commissario di FI nella Capitale. Ieri mattina stava in Senato per la manovra, il pomeriggio eccolo spuntare a Ostia, stabilimento Venezia. “Sono andato dai balneari, che Raggi usa come un feticcio facendoli passare per delinquenti: sono imprenditori onesti che meritano di essere ascoltati”. Poi che fa? “Poi vado nei Caf, nelle bocciofile di Centocelle, nelle borgate, a Tor Vergata, l’altro giorno mi sono preso un the pure in via Lenin. Sì, a Roma c’è pure via Lenin”. Si diverte? “Un sacco, mi sembra di essere ritornato a quando facevo politica da giovane: si parla con le persone, si porta avanti il tesseramento. Questa città è ridotta malissimo”.
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- Simone Canettieri
Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.