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Lo sbarco sulla Luna ispirò persino la moda, un dibattito con Renato Balestra al Macro

Fabiana Giacomotti

Così da Pierre Cardin ad André Courrèges a Paco Rabanne fino e per l’appunto a Balestra, in Italia, vennero portate nuove forme e, soprattutto, una donna nuova alla ribalta

"Va bene la Space Age, ma non dimentichiamoci il Flower Power e i movimenti di liberazione della donna e delle comunità afro-americane”, avverte Renato Balestra qualche minuto prima di intervenire alla lecture organizzata al Macro Asilo di via Nizza sulla Space Age Fashionnell’ambito delle celebrazioni per lo sbarco sulla Luna. Mancano due giorni all’anniversario, Tito Stagno che ne curò la celeberrima diretta per la Rai ha già rilasciato un sacco di interviste, e noi siamo qui a parlare di quella corrente che, da Pierre Cardin ad André Courrèges a Paco Rabanne fino e per l’appunto a Balestra, in Italia, portò forme ma soprattutto una donna nuova alla ribalta. Parlare e scrivere di cappottini in vinile che Cardin si lamentava di non riuscire a vendere, abiti in placche di metallo che facevano orrore a Coco Chanel e cappelli di feltro a forma di casco spaziale che stavano bene solo a Audrey Hepburn, non avrebbe senso se non si mettessero in fila anche le tappe non disprezzabili che la seconda corrente del femminismo, e la prima dei diritti dei neri, portò con sé.

 

Qualche data: nel 1965, in Francia, le donne ottengono di poter esercitare una professione senza l’autorizzazione del marito e nel 1972 si vedono garantire la parità salariale, almeno di legge. In Italia, nel 1963, il matrimonio non è più causa di licenziamento, sempre di legge si intende, e fra il 1969 e il 1974 viene approvata e applicata la legge sul divorzio, la stessa a cui oggi si tenta di dare qualche spallata con la nuova normativa sull’assegno. Nel 1964, negli Usa, viene abolita la discriminazione di genere sui luoghi di lavoro: “Le donne avevano bisogno di una corazza”, disse all’epoca Paco Rabanne, che però vestì anche Barbarella versione Jane Fonda e lei no, non era una donna nuova e da allora si impegna per farcelo dimenticare. Errore. Chiunque, in un momento o l’altro della storia, propria o generale, ha ceduto alla voglia di vestirsi di infinito, nelle forme più diverse, anche sexy perché no o perfino politiche: dopotutto il Re Sole aveva preso il nick da un costume da dio della luce, petto e fibbie delle scarpe ornate di raggi, che indossava per un balletto dell'inverno 1653: insomma, c'è stata una missione Apollo prima di quella che portò Neil Armstrong a toccare il suolo lunare e si chiama Versailles.

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