Evo Morales. Foto LaPresse

Povero cardinal Porco

La gran sottana

Ma quale amante e figli, il problema del futuro porporato boliviano è l’amicizia con Evo Morales

“Ma no, ma io non ci credo. Assolutamente”. Il cardinale, prossimo collega di monsignor Toribio Porco, ottuagenario vescovo boliviano che il Papa ha deciso di imporporare, è convinto che il suddetto prelato non viva con una concubina né che abbia figli sparsi qua e là per il suo paese natale. “Fake news”, dice l’accaldato cardinale mentre con una mano sorregge la bottiglietta di acqua tonica un po’ troppo frizzante e con l’altra la valigetta nera che pare vuota. “Guardi che il problema non è mica che abbia figli eh”. Ah no? “Il problema è che è una specie di confessore di Evo Morales, che infatti ha già detto che verrà qua a Roma per il concistoro”. Evo Morales, il presidente cocalero che pensò bene di regalare al Papa un crocifisso con la falce e il martello, imbarazzando non poco sia Bergoglio sia l’entourage vaticano. “Prepariamoci allo show, monsignor Toribio Porco è una specie di star laggiù. Si ricorda la sua esperienza come lustrascarpe, ha un ruolo attivo nella politica boliviana. Con Morales soprattutto”. E adesso cardinale di Santa Romana Chiesa. “…E adesso cardinale di Santa Romana Chiesa, sì”, ribatte il cardinale con la fronte sempre più di sudore imperlata. “Comunque il resto della lista è buona eh”, si affretta subito a dire, temendo di averla sparata grossa sul collega sudamericano. “Sarà un concistoro molto più equilibrato rispetto agli ultimi, ci sono personalità di rilievo assoluto con opinioni non sempre in linea con la linea ufficiale. Il che è cosa buona, perché riporta un po’ di pluralismo”. La tonica è finita, c’è una messa che attende.

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