Buche in una strada di San Lorenzo, a Roma (foto LaPresse)

Municipi in rivolta: la sindaca non ci dà i soldi per riparare le strade

Gianluca De Rosa

Parlano gli assessori ai Lavori pubblici (Pd) di I e II Municipio. Ma anche i pentastellati si lamentano dell’assessore Gatta

Roma. Su questo giornale, la settimana scorsa, il presidente dell’associazione dei costruttori romani (Acer), Nicolò Rebecchini, aveva detto: “Continuare a fare manutenzione ordinaria senza risolvere i problemi al di sotto del manto stradale vuol dire curare il male con un palliativo. Serve un grande piano di manutenzione straordinaria che non può non coinvolgere lo stato (attraverso il Cipe), visti i costi”. Probabilmente quando parlava di “piano straordinario” Rebecchini non si riferiva all’improbabile “Piano Marshall” lanciato dalla giunta dopo la gelata con neve annessa dello scorso fine febbraio, che ha reso le strade di Roma, già sufficientemente dissestate, ancor più simili al suolo lunare. Il Campidoglio aveva trionfalisticamente annunciato 17 milioni di euro da investire per far fronte all’emergenza, tappando 50 mila buche in un mese, per una media di oltre 1.500 al giorno in tutta la città, 150 tappate da una leggendaria “macchina tappabuche”. Tutto questo con risorse ed energie condivise con i municipi. A posteriori possiamo dirlo: non era precisamente così, diciamo. Le nuove risorse stanziate sono pochissime e quasi nulla sarà gestito dai municipi.

 

“Speravamo che l’ipotesi di piano Marshall prevedesse delle risorse per interventi risolutivi, invece, altro non si è dimostrato che un annuncio, propaganda politica”, commenta al Foglio Gian Paolo Giovannelli, assessore ai Lavori Pubblici del Municipio II (uno dei due guidati dal Pd, tutti gli altri, tolti i due sciolti, sono a trazione pentastellata). E a ben guardare è difficile dargli torto. Dei 17 milioni promessi dalla giunta capitolina le nuove risorse sono ben poca parte, e di quella i soldi per i municipi sono ancora meno. Nove milioni fanno parte del progetto #stradenuove, un investimento da  90 milioni di euro per 88 interventi sparsi tra gli 800 km strade di grande viabilità di competenza comunale (via Tuscolana, via Appia Nuova, via Casal del Marmo, corso Francia e via Flaminia Nuova, via del Castro Pretorio, via Galbani, via Colli Portuensi, viale Ionio e via Ugo Ojetti, via Cassia Nuova e via di Valle Aurelia).

 

Altri tre sono di manutenzione straordinaria e toccano strade sempre di competenza comunale. I restanti 4,5 milioni, provenienti dal Fondo di garanzia di Roma Capitale, sono davvero un nuovo stanziamento e andranno, almeno in parte, ai più di 5 mila chilometri di strade secondarie gestite dai municipi. Tre saranno amministrati direttamente dal Simu (il dipartimento infrastrutture e manutenzione del Campidoglio) e verranno stanziati in sei lotti da 500 mila euro nella prossima settimana per la ricopertura delle buche sia sulle strade di competenza comunale, sia su quelle di viabilità secondaria di competenza dei municipi (che stanno inviando al dipartimento l’elenco delle vie più malmesse). Anche se, spiega Jacopo Emiliani, assessore ai Lavori Pubblici del I Municipio (l’altro municipio di opposizione): “Abbiamo dato le segnalazioni al Campidoglio, ma non possiamo aspettare che il dipartimento pubblichi i bandi lasciando le buche per le strade, quindi intanto stiamo spendendo i nostri fondi per la manutenzione ordinaria”.

 

Le risorse che rimangono da gestire direttamente ai municipi sono dunque in realtà circa un 1,5 milioni di euro da dividere per quindici municipi, ovvero 80 mila euro per ciascuno. I municipi, su indicazione del Campidoglio, dovranno dividerli per fare due affidamenti diretti per un massimo di 40 mila euro con lo scopo di arginare le situazioni più gravi. “Una presa in giro”, secondo Emiliani, che spiega: “Con 80 mila euro, considerato che rifare un metro cubo di strada costa di media 40 euro, ci si rifanno a malapena due chilometri. Ma soprattutto il vero tema non sarà superare questa emergenza, ma il fatto che avendo i municipi risorse veramente esigue (nel caso del I municipio si tratta di circa 1.800.000 euro l’anno, 0,30 centesimi per metro cubo ndr) di solito cerchiamo di centellinarle nel corso di tutto l’anno. Ora, con questa emergenza, stiamo spendendo moltissimo. Il rischio è di ritrovarsi ad aprile o maggio con i fondi terminati. E’ per questo che non solo noi, ma tutti i municipi, chiedevano nuovi stanziamenti”.

 

E quando dice “tutti i municipi”, Emiliani intende proprio tutti, compresi quelli a guida M5s che oggi preferiscono non parlare. “E ci credo perché se dovessero parlare attaccherebbero la sindaca e l’assessore Gatta più di quanto abbiamo fatto noi”, spiega Emiliani. “Quando settimana scorsa abbiamo avuto l’incontro con l’assessore sono stato sorpassato a sinistra dai colleghi pentastellati”. Ed in effetti un consigliere grillino del X municipio confessa: “Speriamo si trovino altre risorse perché io giro con un coupè. Se entro in una buca ci rimango dentro”.

 

Lasciando da parte il Piano Marshall, però, il problema è anche quello della manutenzione ordinaria, per la quale lo scorso aprile è stato pubblicato un bando da circa 78 milioni diviso in 12 lotti per l’affidamento triennale del servizio. Il termine per la presentazione delle offerte era fine maggio. Ad oggi però nessuno si è ancora aggiudicato i lotti.

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