pulci di notte

Leone XIV e le virgole della Sala stampa

Stefano Lorenzetto

Feste e congiuntivi, nelle notti insonni di Stefano Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Bollettino. Il giorno di Natale, la Sala stampa della Santa Sede pubblica nel proprio bollettino il testo del messaggio tenuto alle ore 12 dal Santo Padre prima della benedizione Urbi et Orbi e al terzo capoverso fa dire a Leone XIV: “Il Verbo eterno del Padre, che i cieli non possono contenere ha scelto di venire nel mondo così”. La virgola dopo “Padre” poteva starci solo mettendone un’altra dopo “contenere”. Così, invece il soggetto (“Il Verbo eterno”) risulta separato dal predicato verbale (“ha scelto”). Nel documento si legge anche “Tailandia”, in luogo di “Thailandia”, che è la dizione corrente in uso dal 1939, quando prese il posto di “Siam”. [25 dicembre 2025]

 

  • Cabasisi. “Comunque, insomma, ieri la Consoli era ospite della Facoltà di Scienze umanistiche all’Università di Palermo: doveva parlare sul tema ‘Poesia e musica in Sicilia’ ma ha preferito affrontare, in modo molto pertinente, il sottotema ‘Di’ qualcosa a caso del governo Meloni’. E così scassandoci non poco i cabbasisi ha raccontato che l’altro giorno ha avuto un incubo”. Luigi Mascheroni, nella sua godibile rubrica Giù la maschera sulla prima pagina del Giornale, scortica la cantautrice Carmen Consoli. Ma incorre in un lapsus calami. Nella lingua inventata da Andrea Camilleri, i testicoli sono i cabasisi, con una sola b, rintracciabili in molti suoi libri (come Le indagini di Montalbano e La prima indagine di Montalbano). La corretta grafia è attestata anche nell’articolo “Fenomenologia minima del vigatese”, scritto da Luigi Matt per il Magazine della Treccani, che riporta circa una cinquantina di espressioni ricorrenti nel lessico di Camilleri. [20 novembre 2025]

 

  • Piramide. “Arrivato (povero) a Milano da Palermo, entrò nel cerchio magico di Craxi e creò le scenografie dei fantasmagorici congressi socialisti, piramide del Midas compresa”. Questo il sommario dedicato dal settimanale 7 a Filippo Panseca, morto a 84 anni, “a lungo etichettato come l’architetto di regime”, come annota Maria Luisa Agnese nella rubrica Obituary Ritratti. All’hotel Midas di Roma, dove Bettino Craxi nel 1976 detronizzò il segretario Francesco De Martino, non vi era alcuna piramide, come peraltro precisato nell’articolo di Agnese, che ricorda come Panseca avesse “inventato la piramide dell’89 all’Ansaldo a Milano”. [21 novembre 2025]

 

  • Virgola. Monica Guerzoni, quirinalista del Corriere della Sera: “Le considerazioni rubate giorni fa al consigliere Garofani durante una cena in un locale pubblico, sono state fatte esplodere all’indomani dello strategico Consiglio Supremo di Difesa presieduto dal capo dello Stato”. Complimenti per la virgola dopo “pubblico” che separa il soggetto dal verbo. [19 novembre 2025]

 

  • Feste. Distico sull’edizione domenicale della Repubblica: “Pubblichiamo un’intervista al cantautore Francesco Guccini, tratta dal libro ‘Don Matteo Zuppi. Uno di noi’ di Massimo Orlandi (edizioni San Paolo), in uscita oggi”. Con tanti saluti al terzo comandamento “Ricordati di santificare le feste”. [23 novembre 2025]

 

  • Fratello. Dalla Stampa: “Piersanti Mattarella (Castellammare del Golfo, Trapani, 1935 - Palermo, 1980), vittima di mafia, era figlio di Bernardo, esponente Dc più volte ministro e fratello maggiore di Sergio, attuale presidente della Repubblica”. Quindi, Bernardo Mattarella, padre di Piersanti e di Sergio, era anche fratello maggiore di Sergio, secondo La Stampa. Dove, con tutta evidenza, ignorano l’importanza delle virgole: ne serviva una dopo “ministro”. [23 novembre 2025]

 

  • Seco. Sul Corriere della Sera, Valentina Iorio parla del negoziato commerciale in corso tra Svizzera e Stati Uniti: “Una conversazione che aveva indispettivo il presidente americano al punto che il suo entourage avrebbe inviato un sms alla direttrice della Seco, Helene Budliger Artieda, chiedendo di chiudere la chiamata”. Tralasciando il refuso (“indispettivo” anziché “indispettito”), qui c’è da indispettirsi per il fatto che l’autrice citi un acronimo assai poco noto, Seco, senza spiegare che in terra elvetica sta per Segreteria di Stato dell’Economia. Assunto a New York dalla United Press, Indro Montanelli citò in un pezzo Franklin Delano Roosevelt e si sentì chiedere dal caporedattore: “Chi è questo Roosevelt? Dopo il cognome, aggiungi sempre ‘presidente degli Stati Uniti’”. Montanelli ne trasse una lezione che non dimenticò mai e che riassumeva così: “Quando scrivi, devi farti capire dal lattaio dell’Ohio”. [12 novembre 2025]

 

  • Separazione. “Invece di preoccuparsi delle separazioni delle carriere, l’Associazione magistrati farebbe bene a porsi il problema dei tanti, troppi, errori giudiziari che affliggono la macchina della giustizia”. Così comincia l’editoriale di prima pagina del direttore della Verità, Maurizio Belpietro. “Separazioni”? Nei documenti ufficiali (dicastero della Giustizia, comunicati governativi, dossier parlamentari) sulla riforma promossa dal ministro Carlo Nordio, l’espressione impiegata è sempre al singolare: “Separazione delle carriere”. La motivazione è linguistica. Si tratta infatti di un processo unico (la separazione) riferito a un insieme plurale (le carriere). Il plurale “separazioni” indicherebbe più processi distinti contemplati dalla riforma. Nel diritto costituzionale e processuale l’espressione codificata è al singolare. Forse lo sa persino Belpietro, visto che nell’ultimo capoverso del medesimo editoriale si emenda e parla di “battaglia contro la separazione delle carriere”. [16 novembre 2025]

 

  • Congiuntivo. “Ciriaco De Mita che studiava dalla mattina alla sera come far fallire il Partito Socialista di Craxi e sostituirlo con un’ammucchiata in cui il garofano era solo il fiore all’occhiello, un orpello nella balena bianca”, scrive Mario Sechi, direttore di Libero, nell’editoriale di prima pagina. L’imperfetto “era” ci pare improprio. Quello di De Mita era un progetto, quindi meglio il congiuntivo, che è il tempo della possibilità: “In cui il garofano fosse solo il fiore all’occhiello”. [20 novembre 2025]

 

  • Omozigoti. A proposito di Alice ed Ellen Kessler, Mara Gergolet osserva sul Corriere della Sera: “Sembra naturale che il destino di queste gemelle omozigote sia stato parallelo e inscindibile anche nella morte”. La corrispondente da Berlino le gemella persino nella grammatica, ma le sorelle restano due anche da defunte, perciò “omozigoti”, non “omozigote”. [18 novembre 2025]

 

  • Speranzoso. Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nell’editoriale di prima pagina: “Però Mattarella è speranzoso. Ieri, durante gli Stati generali della natalità, si è lasciato andare a qualche speranza”. Se è speranzoso, ci pare il minimo. [28 novembre 2025]

 

  • Campanella. Titolo dal sito del Corriere della Sera: “Perché il Buddha non ti salva ma ti attrezza affinché tu possa salvarti: la lezione che va avanti da 2500 anni”. Nella successione degli evi, nessuno ha trovato il tempo d’installare la campanella. [11 novembre 2025]