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pulci di notte
Ma una piscina non può essere “olimpionica”
Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali, tra accenti sbagliati, concordanze che non tengono conto del genere e anche un refuso in casa
- Grande. Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera si avventura nella “cittadella di Atreju, l’annuale festa, anzi l’ormai faraonico festone di Fratelli d’Italia”, e ironizza sull’“ossessione” del partito di Giorgia Meloni per la pista sul ghiaccio: “Sembra vogliano allestirne una ancora più grande, proprio la più grande di sempre, olimpionica, altro che quella dell’anno scorso al Circo Massimo, altro che Milano-Cortina”. L’aggettivo olimpionico si usa solo per chi ha vinto una gara alle Olimpiadi. La pista di cui parla Roncone può essere tutt’al più olimpica. [30 novembre 2025]
- Temi. “Contrordine, gli studenti sanno ancora scrivere: la prova in 50 anni di temi”, annuncia festante un titolo sul sito della Repubblica. Anche il giornale del fu Eugenio Scalfari ci tiene a esibire una prova documentale: è la foto del tema di un alunno, con le correzioni in rosso. Vi si legge, senza la chiosa dell’insegnante: “Fin da bambino ho sentito parlare molto a scuola di un Europa unita”. Contrordine, i giornalisti non sanno ancora scrivere. Gli apostrofi, perlomeno. [30 novembre 2025]
- Contanti. “Ad acquistare Casa Vianello doc, non l’immaginario appartamento della sitcom trasmessa da Mediaset dal 1988 al 2007, è stato Pier Silvio Berlusconi. L’anno scorso ha versato un acconto da 100 mila euro e quest’anno il saldo di 1,35 milioni con assegni circolari. Totale 1,45 milioni”, svela Mario Gerevini sul Corriere della Sera. Sintesi in un box a corredo del pezzo: “Berlusconi ha pagato la casa 1,45 milioni di euro in contanti”. Con tanti saluti alla coerenza dei testi. (Premesso che non si può pagare un immobile in contanti, sarebbe comunque servita una carriola: la somma, in banconote da 50 euro, avrebbe avuto un peso di quasi 30 chili). [25 ottobre 2025]
- Nomi. Sulla Stampa, nella rubrica Minimum pax, Luca Bottura chiama per ben tre volte il premier ungherese “Orbàn”, con l’accento grave, quando invece anche i paracarri sanno che la lingua magiara, come quella spagnola, usa solo accenti acuti (á, é, í, ó, ú). Quindi Orbán. Più avanti satireggia sul “ministro degli Esteri Serghei Lavrov”, solo che per i giornali di mezzo mondo si chiama Sergej o Sergey, come riporta il sito ufficiale del dicastero russo. Si nota che Bottura sta ancora cercando di farsi un nome. [8 novembre 2025]
- Oltre. Giovanni Maria Vian su Domani: “E anche in Libano – dove il papa visiterà ben quattro località, oltre la capitale – appare centrale la dimensione ecumenica e interreligiosa, insieme al sostegno al paese”. Premesso che “il papa” scritto con la minuscola stona in un articolo firmato dal direttore emerito dell’Osservatore Romano (preferibile “con iniziale maiuscola, specialmente quando non seguito dal nome”, segnala laicamente Lo Zingarelli 2026), la costruzione “oltre la” è consentita solo nel caso avverbiale con valore spaziale-direzionale, non con valore aggiuntivo-elencativo. A tal proposito, Aldo Gabrielli nel suo Dizionario linguistico moderno è molto chiaro: “Oltre, preposizione, ha tre significati distinti: di là da (‘oltre il fiume’, ‘oltre i monti’, ‘cento metri oltre il canale’ e simili); più di (‘È oltre un anno che non ti vedo’, ‘Ha oltre vent’anni’ e simili); di più, per di più, in più di, e in questo particolare significato si costruisce sempre con la preposizione a”. Ed è appunto il caso delle città del Libano visitate da Leone XIV, “oltre alla capitale” Beirut. [23 novembre 2025]
- Pluri. Sul Corriere della Sera, Tommaso Labate definisce Paolo Cirino Pomicino “pluri inquisito e pluri indagato a partire da Mani Pulite”. Il morfema grammaticale pluri-, che in parole composte significa “in numero maggiore di uno”, non è mai isolato, bensì unito alla parola che segue: pluriaggravato, pluripregiudicato, pluridecorato, plurilingue, plurivalente. E mantiene una sola i quando incontra la stessa vocale. Quindi Abate prenda nota: “plurinquisito” e “plurindagato”. [4 novembre 2025]
- Incarico. “La ‘messa in prova’, con cui il presidente di Stellantis chiuderà i conti con la giustizia dovrà ‘ovviamente’ tener conto delle esigenze lavorative e famigliari dell’imprenditore”, scrive Maurizio Belpietro, direttore della Verità, in conflitto permanente con la punteggiatura. La virgola separa il soggetto (“la ‘messa in prova’”) dal verbo (“dovrà”). Più avanti Belpietro osserva: “Un incarico che, ci informa sempre il Corriere, avrà una natura pre-professionale, e cioè credo voglia dire che non offrirà alcuno sbocco ai ragazzi che lo seguiranno”. Come facciano i ragazzi a seguire “un incarico”, e come faccia per di più quest’ultimo a offrire uno sbocco lavorativo, è un mistero. [26 ottobre 2025]
- Strade. Ancora da un editoriale di prima pagina del direttore della Verità: “Sempre a Milano, quando le strade principali che conducono alla stazione centrale sono state bloccate per un intero pomeriggio da scontri con la polizia, con lancio di sanpietrini contro gli agenti e barricate sulla pubblica via”. Se si trattava di “strade principali”, quindi non private, ci pare superfluo precisare che le barricate erano sulla “pubblica via”. [27 ottobre 2025]
- Non. Le Pulci di notte di Stefano Lorenzetto, soggiacendo anch’esse all’inesorabile tirannia del refuso, compaiono senza un “non” nell’edizione cartacea del Foglio: “Nella rubrica Gentili si perita di dare i voti alle ‘facce di casta’ che ritrae”. Con tutta evidenza, manca l’avverbio (“non si perita”), considerato che il verbo peritarsi significa “esitare, farsi scrupolo, vergognarsi”. [17 novembre 2025]
- The Pitt. In un’intera pagina su Specchio della Stampa, Francesca D’Angelo recensisce la serie tv The Pitt, in onda su Sky e su Now, “15 episodi intensissimi, dove succede di tutto: gravidanze surrogate, forchette ficcate su per il naso, blatte nelle orecchie, uteri in affitto, sparatorie, ragazzi incel, genitori no vax, suicidi di minori, tentati incesti, aborti, collassi, dita amputate, polmoni intasati, sparatorie, ambulanze rubate, aggressioni al personale medico, malattie rare e incidenti stradali”, costringendo a una salutare consultazione del vocabolario per incel (“persona, per lo più di genere maschile, incapace di stabilire relazioni sessuali, pur desiderandolo”). D’Angelo specifica: “Tutto nel giro di un solo turno di lavoro: i 15 episodi coincidono ciascuno a 60 minuti di lavoro al pronto soccorso Pittsburgh Trauma Medical Center”. “Coincidere a” è una locuzione inesistente nella lingua italiana. Richiede la preposizione con, come si legge nello Zingarelli 2026: “Accadere contemporaneamente (+ con): la sua venuta coincise con la nostra partenza”. Più avanti, D’Angelo parla di un contesto “potenzialmente proiettato verso guerre a gittata mondiale”, dovendo a suo parere considerarsi superato il concetto delle semplici guerre mondiali. A parte questo, ottima recensione. [12 ottobre 2025]
- Concordanze. Sommario del titolone di apertura sulla prima pagina della Provincia Pavese: “A fine settembre in un cortile di via Marzotto la vittima, 90 anni, era intervenuto per allontanare l’aggressore. Spintonato, nella caduta si è fratturato alcune costole”. Il gender dilaga. [30 ottobre 2025]