Il ritratto realizzato da François Gérard di Charles Maurice de Talleyrand-Périgord, 1808, Metropolitan Museum of Art  

pulci di notte

Talleyrand lo sconosciuto e l'imperfetto che non muore

Stefano Lorenzetto

Tra cannonate e virgole, le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Talleyrand. Nel suo editoriale di prima pagina, Andrea Malaguti, direttore della Stampa, cita “Tallyerand”, anziché Talleyrand. E, quel che è peggio, mette lo sfondone in bocca all’incolpevole Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, il quale, da buon torinese, di sicuro ben conosce (a differenza di Malaguti, che pure guida il quotidiano sabaudo) la figura di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, che fu, fra molto altro, presidente del Consiglio dei ministri della vicina Francia. [28 settembre 2025]

 

  • Morte. Titolo dalla prima pagina del Corriere della Sera: “Girone, il Tano della ‘Piovra’”. Cioè? Dal verbo imperfetto dell’occhiello qualcosa s’intuisce: “Aveva 76 anni”. Ma la cosa più evidente è l’accuratezza nell’evitare un participio passato che spaventa: “Morto a 76 anni”. La controprova? Titolo d’apertura nelle pagine culturali, stesso giorno: “Non se ne parla. Parliamone”. Sommario: “Antonio Polito interroga il tema che questo tempo ha rimosso: la morte. Senza risposte”. Appunto. [4 ottobre 2025]

 

  • Cannonate. Nel suo editoriale di prima pagina sulla vicenda della Flotilla, il direttore della Verità, Maurizio Belpietro, afferma che “Hamas e l’esercito israeliano si scambiano colpi di cannonate”. Dicesi cannonata il “colpo di cannone” (Lo Zingarelli 2026). Avrà voluto intendere che si scambiano colpo su colpo? [3 ottobre 2025]

 

  • Virgole. Sulla Stampa, editoriale di Monica Maggioni, già presidente della Rai: “L’unica persona che può spingere Benjamin Netanyahu a sottoscrivere il piano in ventuno punti proposto da Trump, è Trump stesso. Solo una minaccia violenta e immediata (come peraltro il Presidente Usa, volendo, è perfettamente in grado di fare), potrebbe costringere il premier israeliano a un accordo che per lui equivale alla parola fine”. Complimenti per le due virgole che separano i soggetti dai verbi. [28 settembre 2025]

 

  • Mai. Incipit di Ilenia Reali, che racconta l’intervento di Giuliana Sgrena al Festival del giornalismo organizzato dal Tirreno, sul cui sito compare l’articolo: “Ha viaggiato in tanti paesi del mondo, ha intervistato numerosi leader islamisti ma non ha mai indossato il velo, tranne in Iran e in Afghanistan al tempo dei talebani”. Mai dire mai. [11 settembre 2025]

 

  • Avvallare. In prima pagina sul Giornale il sempre brillante Luigi Mascheroni dedica la sua rubrica Giù la maschera a Francesca Albanese, che ha pubblicamente bacchettato il sindaco di Reggio Emilia, esponente dem, per avere osato chiedere ad Hamas la liberazione degli ostaggi trattenuti da quasi due anni: “Perché nessuno del Pd ha difeso il proprio sindaco e ha preferito, col silenzio, avvallare le parole di questa Vannacci di sinistra-sinistra?”. Domanda sacrosanta, ma funestata da un errore, perché avallare si scrive con una sola v, mentre il raro avvallare significa “abbassare verso terra” e, in senso figurato, “umiliare”, come spiega Lo Zingarelli 2026. [2 ottobre 2025]

 

  • Presidenti. Valerio Cappelli sul sito del Corriere della Sera racconta l’amore di Jane Fonda per Robert Redford e rievoca la loro presenza a Venezia per il Leone alla carriera e per Le nostre anime di notte: “‘Non ricordo una standing ovation più lunga di quella, e ne ho viste tante – dice il direttore artistico della Mostra Alberto Barbera – , il presidente Napolitano era in visita al festival e mi chiese di conoscere Redford. Erano tutti e due emozionati, Mattarella per avere di fronte un’icona del cinema americano, Redford non era completamente a suo agio, come non lo è mai nelle situazioni pubbliche”. Prendiamo atto che Napolitano era due presidenti in uno e che Redford persino da morto non è a suo agio in pubblico. [16 settembre 2025]

 

  • Parrucchiera. Titolo dal Giorno: “Pensionata di 83 anni investita / Stava andando dalla parrucchiera”. Concorso di colpa? [20 settembre 2025]

 

  • Plurale. Federico Fubini, vicedirettore ad personam del Corriere della Sera, nella sua newsletter sul sito del quotidiano: “E per questo le pressioni e la coercizione nelle carceri, nei tribunali, nei posti di polizia sta diventando il primo canale di reclutamento”. Complimenti per la concordanza dei due soggetti con il verbo al singolare. [1° settembre 2025]

 

  • Messa. Titolo dal sito di Avvenire: “Usa. Cosa si sa finora dell’attacco alla Chiesa dei mormoni in Michigan”. Sommario: “Centinaia le persone che stavano assistendo alla Messa in chiesa”. Com’è possibile che nel quotidiano di proprietà della Conferenza episcopale italiana ignorino che i mormoni non hanno la messa? Questo rito appartiene alle Chiese cattolica, ortodossa, anglicana e ad alcune Chiese veterocattoliche. Le comunità protestanti e i mormoni non celebrano la messa, bensì un culto, detto anche servizio religioso o liturgia domenicale. Nel caso specifico della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (quella dei mormoni) si chiama sacrament meeting, riunione sacramentale. [29 settembre 2025]

 

  • Ciampi. “C’è un mistero lungo oltre tre anni: va dal novembre 1978, quando un rapporto ispettivo della Banca d’Italia denunciò l’opacità del sistema con le crisi che emergevano, le normative aggirate dall’Ambrosiano e le strutture estere poco trasparenti, fino all’agosto 1982 quando è stata dichiarata l’insolvenza dello stesso. Il rapporto era stato inviato dal governatore Ciampi alla Procura di Milano che assegnò il fascicolo al giudice istruttore Emilio Alessandrini”, sostiene Marco De Luca, famoso avvocato milanese, intervistato da Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera. De Luca ricorda male: Carlo Azeglio Ciampi diventò governatore circa un anno dopo, l’8 ottobre 1979. Nel novembre 1978 alla guida di Bankitalia c’era Paolo Baffi. [26 agosto 2025]