Giovanni Boldini - La marchesa Luisa Casati con penne di pavone
Preghiera
Il racconto di un magnifico Boldini
Due dichiarazioni d'amore: una per la ritratta Marchesa Casati e l'altra per il ritrattista. Beati coloro che varcheranno la soglia dell’immensa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e beata Cristina Mazzantini
Beata Cristina da Valle Giulia, Cristina Mazzantini, sia lodata per avermi affidato il racconto di un magnifico Boldini, il ritratto della Marchesa Casati, all’interno del volume “100 capolavori della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea” (Electa). Grazie alla direttrice del favoloso museo ho potuto dichiarare due amori. Uno per la ritrattata: “Nel quadro la trovo nevrotica e però sana (la pittura è una cura), perversamente attraente. Sana di una grande salute nietzschiana, ferina, di animale da preda e dunque non di pavone, nonostante le piume, bensì di belva pronta a scattare”. E uno per il ritrattista: “Miracolosamente il vecchio artista ha qui un soprassalto di energia, diventa più giovane di quando era giovane e più veloce dei futuristi che intorno a lui velocizzavano, spesso soltanto a parole”. Beata Cristina sempre elegante, sempre sorridente, che lavora circondata da cento capolavori, beato me che ho legato il mio nome a siffatto quadro, beati coloro che varcheranno la soglia dell’immensa Galleria (appena riallestita) per estasiarsi, sala dopo sala, davanti a due secoli di stupefacente arte italiana.